Nonostante il ciclo di vita utile per i pannelli fotovoltaici sia di 20 – 25 anni, la problematica relativa allo smaltimento deve essere considerata sin da oggi.
I pannelli più utilizzati mono/poli cristallini sono composti da un vetro temprato,da uno strato di celle fotovoltaiche e due substrati di materiale sintetico EVA (Etilene Vinil-Acetato). Completano il pannello, una cornice in metallo anodizzato e la scatola di giunzione, con i relativi cavi.
Per poter smaltire adeguatamente i prodotti, le aziende che si occupano di questa operazione devono suddividere i differenti materiali di base, tramite differenti processi lavorativi. Prima di avviare allo smaltimento il pannello, quest’ultimo dovrà per forza di cose essere disassemblato. La componente vetrosa che protegge il modulo può essere sganciata dalle celle, mentre il profilo di metallo deve essere tagliato e rimosso, avendo cura di eliminare le guarnizioni in mastice precedentemente applicate. Cavi e junction box devono essere asportati, per poter essere reimpiegati nei processi di lavorazione. Lo strato EVA protegge le celle in silicio e viene trattato secondo criteri analoghi a quelli dei pannello in plastica resistenti ai liquidi.
Per quanto riguarda i moduli cristallini, caratterizzati da una quantità di silicio elevata, è possibile riciclare questa materia base nell’industria solare, mentre altri componenti seguiranno un percorso dedicato, come accade per l’alluminio e il vetro che verrà fuso nuovamente.
Esistono oggi diversi consorzi, nati per valutare l’impatto legato allo smaltimento dei pannelli, i costi e per aggregare le aziende produttrici. Tra questi il consorzio no-profit Pv Cycle, che si impegna, nel rispetto delle normative vigenti, a sostenere uno sviluppo del fotovoltaico sostenibile e assicurare un corretto processo di smaltimento dei moduli tramite un percorso dai costi contenuti e facilmente attuabile.
A livello italiano, la società sta svolgendo un’operazione di informazione delle aziende, spiegando il processo di recupero e articolando il sistema di raccolta.
Sempre nel nostro paese si è sviluppato il progetto SunMeet, frutto degli accordi siglati tra Cobat (Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo) e Comitato Ifi, che aggrega tra loro oltre l’80% delle industrie fotovoltaiche.
In Italia la gestione dei pannelli fotovoltaici avviene secondo il D.lgs 151/2005. Questa normativa equipara i pannelli ai comuni “rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche” gestiti tramite il RAEE. In pratica i singoli dispositivi da smaltire possono essere portati presso i centri di raccolta, dove avviene il processo di separazione dei componenti e smaltimento. In questo modo è possibile ottenere un recupero della maggior parte delle sostanze di partenza. Infatti, le materie prime contenute nei pannelli possono essere reimmesse nei rispettivi cicli produttivi, salvaguardando l’ambiente e riducendo le richieste energetiche dei diversi processi.
Secondo la normativa, inoltre, i soggetti responsabili, produttori e importatori, sono chiamati ad aderire al consorzio, per poter garantire il riciclo dei moduli fotovoltaici. Tra gli altri, per esempio, Ecolight si propone di offrire un servizio dedicato, tramite un sistema di gestione dei rifiuti, il ritiro e lo smaltimento corretto dei pannelli FV.
Il consorzio, in collaborazione con CSR (Centro Servizi RAEE), ha sviluppato e reso disponibile un sistema integrato di raccolta e recupero dei pannelli solari rotti o non più funzionanti.
Alla normativa RAEE si aggiunge il decreto del 5 maggio 2011, del Ministero allo Sviluppo economico e del Ministero all’Ambiente, che prevede l’obbligo di adesione a un sistema o consorzio per il recupero dei moduli FV. Questa normativa entrerà in vigore dal 30 giugno 2012. Secondo questo principio viene instaurato un rapporto diretto tra la produzione e lo smaltimento, con un processo di responsabilizzazione dei produttori e degli importatori.
Se da un lato il processo di smaltimento non può essere eseguito direttamente dall’utente finale è comunque indispensabile sapere quali sono i processi e conoscere le aziende più idonee. Un’indicazione, anche generica, dei costi di smaltimento di un pannello a fine vita deve tenere conto di molti aspetti ed è comunque difficile prevedere quali cifre saranno necessarie in prospettiva, a fine ciclo di vita dei prodotti. A titolo di esempio, lo smaltimento dei moduli fotovoltaici costa circa 250,00 Euro per tonnellata. Prendendo come esempio un impianto domestico da 3 kWp, composto da 15 moduli, dal peso complessivo di 270 Kg, la spesa sarà di circa 70,00 Euro.