Per poter valutare quale inverter è adeguato all’impianto che si sta realizzando è necessario valutare una serie di fattori. Prima di tutto è indispensabile tenere in considerazione le perdite insite nell’impianto stesso, derivate dalle cadute di tensione dei componenti che costituiscono il sistema, come i regolatori di carica, le batterie e i cavi di collegamento, per esempio. Proprio per questo, i pannelli e gli inverter dovranno essere opportunamente sovradimensionati.
Per stabilire la potenza dell’inverter da installare è necessario suddividere le installazioni in due tipologie ben distinte, quelle collegate in rete e quelle dette “in isola”. Nel primo caso la potenza dell’inverter viene determinata dalle caratteristiche del campo fotovoltaico, cioè dal totale della singole potenze dei pannelli fotovoltaici installati.
Nel secondo caso è invece necessario calcolare con precisione la potenza totale massima che dovrà essere collegata all’inverter. Non solo, risulta inoltre necessario prevedere un sistema di accumulo, capace di garantire l’alimentazione del carico per un determinato periodo in assenza di insolazione.
Per quanto riguarda l’efficienza degli inverter, va detto che la quasi totalità dei data-sheet rilasciati dalle case costruttrici dichiarano un valore ben al di sopra del 90%. È comunque importante valutare questo dato rispetto all’impianto rispetto al quale è stato misurato e rapportarlo al sistema fotovoltaico che si intende realizzare/installare.
Tra le molte caratteristiche da considerare è importante valutare l’interfaccia di rete, che deve rispondere alle normative vigenti. Per il nostro paese è valida la norma DK5940 2.2, rilasciata da Enel e che prevede diverse misure di sicurezza indispensabili per evitare l’immissione di energia in rete, nel caso in cui i valori rilevati siano inadeguati.
Decisamente importante anche l’aspetto relativo al monitoraggio dell’impianto e alla disponibilità di un collegamento LAN/WLAN/Bluetooth per accedere ai dati memorizzati nell’inverter. Se desiderate tenere costantemente sotto controllo il vostro impianto fotovoltaico è necessario selezionare un modello con connettività estesa, che consenta la lettura dei dati giornalieri e del lungo periodo tramite un software. L’accesso ai dati è spesso garantito, sia tramite PC/MAC, sia sfruttando tablet e smartphone moderni.
La maggior parte degli inverter dispone di un display, che permette di condensare le informazioni utili all’utente. Anche in questo caso sono disponibili modelli con schermi monocromatici testuali a 2 o più righe, ma anche varianti con schermi LCD più definiti e ricchi di dettagli tecnici. Sempre sotto il profilo costruttivo, è bene valutare la tipologia di involucro adottato, in base alla posizione in cui dovrà essere installato l’inverter. Esistono specifici esemplari con chassis a tenuta stagna, piuttosto che modelli con carcassa metallica, capace di dissipare il calore prodotto senza l’ausilio di ventole. Altri modelli dispongono di ventola di emergenza, pensata per ridurre la temperatura prodotta in particolari situazioni, forzando il passaggio dell’aria verso il corpo radiante principale.
Non ultimo, è necessario prendere in considerazione la vita media di un inverter, stimata indicativamente tra i 12 e i 18 anni, circa la metà o 1/3 della durata di un pannello fotovoltaico. Per evitare di dover sostituire più di uno o due inverter nel periodo di vita utile del proprio impianto è perciò necessario valutare con attenzione le caratteristiche costruttive, a partire dalle specifiche elettriche e dalla qualità dei materiali utilizzati.