Una ricerca dell’Università di Melbourne dimostra che se vi fosse la volontà politica, non ostacolata da interessi di lobby delle energie fossili, l’Australia potrebbe soddisfare i suoi bisogni di energia passando al 100% di rinnovabili entro 10 anni, grazie all’enorme potenzialità offerta dal suo territorio.
Il piano, denominato Zero Carbon Australia Stationary Energy Plan, considera un consumo di energia nel 2020 del 40% superiore a quello odierno e mette in luce che con un investimento annuale del 3% del PIL l’Australia potrebbe per quell’anno soddisfare interamente le richieste energetiche con energia pulita. Questo a patto di un miglioramento anche dell’efficienza energetica che permetta di appianare gli attuali picchi di consumo, cosa peraltro fattibile perché, come fatto notare dalla ricerca, attualmente i cittadini tedeschi già ora hanno un consumo pro capite del 30% inferiore rispetto agli australiani.
Le fonti energetiche prese in considerazione dalla ricerca prevedono una copertura del 40% attraverso lo sfruttamento dei venti, sempre molto sostenuti, favorito anche dalla presenza di vaste aree desertiche dove installare i campi eolici senza alterare e deturpare i paesaggi. Il restante 60% sarebbe dato dal solare termico, sfruttando grosse cisterne di acqua salata riscaldate ad oltre 500° dall’energia solare concentrata tramite specchi. La copertura dei periodi di assenza di vento o sole sarebbe assicurata da centrali a biomasse e idroelettriche.
La costruzione dei 23 parchi eolici e delle 12 centrali solari termiche consentirebbe inoltre di creare 80mila posti di lavoro e la loro successiva manutenzione ne garantirebbe circa 45mila, consentendo di assorbire e anzi aumentare i posti persi per lo smantellamento delle vecchie centrali a carbone.
Il piano deve purtroppo fare i conti con la politica, spinta anche dalla resistenza dell’industria del carbone, di cui l’Australia è il maggior esportatore al mondo, che ha fino a ora vinto la battaglia contro la necessità di ridurre le emissioni di gas che causano i cambiamenti climatici.