Dallo scorso mese di dicembre, sotto il parco eolico Duke Energy di Notrees, in Texas, si trova una grande batteria da 36 MW: l’elevata potenza eolica così generata viene immessa al 100% in rete senza alcun tipo di spreco né rischio di picchi di potenza.
A realizzare questo progetto, Duke Energy stessa, con la collaborazione del Department of Energy (DOE) americano che ha stanziato 22 milioni di dollari per la realizzazione dell’opera.
Greg Wolf, presidente di Duke Energy Renewables, ha così illustrato il progetto: “Lo storage con batterie è un’innovazione importante per contrastare la variabilità dell’energia prodotta dal sole e dal vento. Sviluppare la nostra esperienza in tecnologie avanzate ci permetterà di espandere l’uso dell’energia rinnovabile, integrarla meglio con la rete elettrica e diventare ancor più efficienti nel servire i nostri clienti.
Il completamento di questo progetto rappresenta un successo unico per Duke Energy, il DOE e l’intera comunità che si occupa di accumulo dell’energia negli Stati Uniti”.
Per quanto concerne le batterie, invece, la loro realizzazione è a opera dell’azienda texana Xtreme Power. Sono state studiate per accumulare energia quando la richiesta degli utenti dovesse essere bassa e la rilasceranno in rete durante i momenti di picco.
L’Electric Power Research Institute (EPRI), inoltre, raccoglierà i dati di utilizzo delle performance di tali batterie così da poter aumentare la conoscenza tecnica su questi sistemi di accumulo, ancora scarsamente diffusi.
Negli Usa, il Governo e il DOE supportano le grandi aziende produttrici di energia nella costruzione di batterie di grandi dimensioni dedicate a impianti di produzione molto potenti.
Ma anche in Europa qualcosa sta cominciando a muoversi: In Italia, per esempio, sta partendo un progetto sperimentale di Terna sugli accumuli: sono stati infatti indetti due bandi per la realizzazione, con denaro pubblico, di batterie da collocare sotto torri eoliche per una potenza complessiva di 12 MW.
In Germania, invece, i cittadini privati, attraverso incentivi pubblici, installano piccole batterie volte a gestire la produzione di impianti solari fotovoltaici domestici.