La Commissione Europea ha varato il progetto Graphene, con il quale intende finanziare un progetto di ricerca decennale sulle proprietà del grafene, materiale che molti indicano come il futuro dei pannelli fotovoltaici e non solo.
Il finanziamento vale un miliardo di Euro e l’Italia è tra i coordinatori del progetto. Si tratta di studiare le proprietà e le possibilità di applicazione del materiale chiamato grafene, una sostanza formata da atomi di carbonio che promette di rivoluzionare il mondo dei materiali impiegati nell’elettronica. Uno spessore di pochi atomi di questo materiale consente infatti di ottenere una pellicola robustissima, ma al contempo flessibile, adatta a trasportare segnali elettrici oppure a immagazzinare energia.
L’Italia coordinerà quindi due campi di ricerca. Gli studi sui nuovi materiali derivati dal grafene saranno oggetto di ricerca dell’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del CNR, coordinati dal prof. Vincenzo Palermo. “Il grafene è il materiale più sottile che esista in natura – spiega Palermo – e la sua forma, resistenza e stabilità possono essere utilizzate per creare materiali mai visti prima, provocando una rivoluzione simile a quella causata nel secolo scorso dall’utilizzo dei polimeri per produrre plastica“
Il secondo campo di ricerca avverrà invece sulle proprietà del grafene nello stoccare e trasportare l’energia, coordinati da Vittorio Pellegrini dell’Istituto di Nanoscienze del CNR. “Batterie al grafene – spiega Pellegrini – potrebbero durare più a lungo, avere tempi di carica più veloci, immagazzinare più energia e potrebbero essere usate nelle future auto elettriche. Il reticolo di carbonio potrebbe essere usato come una sorta di rete nanoscopica ideale per lo stoccaggio di idrogeno in modo efficiente ed economico.“