Il panorama attuale delle tecnologie di lampade per illuminazione domestica offre lampade alogene, fluorescenti e a LED. La produzione delle tradizionali lampade a incandescenza è infatti oggetto di una graduale messa al bando all’interno dell’Unione Europea a causa della scarsa efficienza.
Le più simili ad esse per funzionamento sono le lampade alogene, che emettono luce sempre per effetto del riscaldamento di un filamento di tungsteno attraversato da corrente elettrica. A differenza delle tradizionali lampade a incandescenza però, le lampade alogene aumentano l’efficienza attraverso l’impiego di alcuni gas all’interno del bulbo, che permettono al filamento di raggiungere temperature più elevate e al contempo di “rigenerarsi”, aumentando anche la durata di vita della lampadina. La luce prodotta dalle lampade alogene è quella che più si avvicina per spettro a quello delle tradizionali lampadine, ma emette anche maggiori quantità di raggi ultravioletti, dannosi per la pelle, e inoltre è necessario avere l’accortezza di non toccare mai con le dita nude il bulbo della lampadina.
Le lampada a fluorescenza vengono perlopiù associate a tubi al neon, ma esistono anche in versione compatta. Molto più efficienti anche delle lampade alogene presentano, dal punto di vista ecologico, il problema dello smaltimento: la luce è infatti prodotta per effetto della ionizzazione dei gas contenuti all’interno del tubo, ma oltre a questi viene impiegato anche il mercurio. Per questo è importante a fine vita conferire la lampadina in discarica tra i rifiuti pericolosi. Inoltre la durata della lampada è influenzata fortemente dal numero di cicli di accensione e spegnimento. Queste lampade richiedono, in aggiuta, un certo tempo prima di raggiungere la massima resa dal momento dell’accensione.