La cogenerazione prevede la generazione simultanea di energia termica, elettrica ed eventualmente meccanica, in un unico processo. Nel dettaglio, vengono utilizzati sistemi di generazione tradizionali, come per esempio motori a combustione interna, turbine a vapore, turbine a gas o cicli combinati.
In questo procedimento, l’energia termica prodotta viene recuperata e riutilizzata per usi diversi dalla generazione elettrica, per impieghi industriali o per il teleriscaldamento, per esempio. Da qui, il concetto di Cogenerazione ad Alto Rendimento, o CAR, secondo il quale devono essere mantenuti precisi vincoli in termini di risparmio energetico per la produzione di energia elettrica/meccanica e termica. Nel dettaglio, tali vincoli sono definiti nel Decreto legislativo 8 febbraio 2007, n. 20, come integrato dal DM 4 agosto 2011.
Detto questo risulta più facile classificare due ulteriori concetti che riguardano la produzione di energia. Con la definizione di “piccola cogenerazione” si indicano abitualmente le unità di cogenerazione con capacità installata inferiore a 1 MW.
Diversamente con il concetto di “microcogenerazione” si considerano le unità con capacità di generazione installata inferiore a 50 kW.
Quest’ultima forma di generazione è destinata agli ambienti domestici, le realtà abitative, i condomini e per le aziende di dimensioni medio/piccole.
In questo caso, diversamente dai sistemi di grandi dimensioni, la piattaforma si occupa principalmente di produrre energia termica, sotto forma di calore per il riscaldamento degli ambienti e, in seconda istanza, di generare energia elettrica da usarsi localmente o cedere al gestore tramite il meccanismo di “scambio sul posto”.
Possiamo dunque comprendere immediatamente i vantaggi di un simile approccio e le possibilità di risparmio a disposizione.
Se, dunque, la corrente prodotta può sopperire alle necessità domestiche, il calore generato permette il riscaldamento della struttura, assicurando una riduzione dei costi. Infatti, oltre all’elevata efficienza del modello di “generazione distribuita”, la microcogenerazione permette di utilizzare il calore come primario risultato del processo di lavorazione, a partire da combustibili poco inquinanti. A guadagnarci, quindi, è anche l’ambiente, grazie a una ridotta immissione di gas dannosi per l’atmosfera.