Le politiche di sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, le normative e i supporti adeguati sono i temi trattati al convegno organizzato dal Coordinamento FREE “Rinnovabili 3.0: un viaggio verso la competitività”.
L’evento si è tenuto presso la sede della Facoltà di Architettura dell’ Università Sapienza di Roma “Valle Giulia”. Il Coordinamento FREE, di cui ANEV è socio fondatore e membro del Comitato di Gestione, ha reso noto il documento programmatico contenente le linee guide per uno sviluppo concreto delle rinnovabili nel nostro paese.
– Partendo dall’analisi della situazione attuale e analizzando i dati a nostra disposizione si può certamente affermare che molta strada sulla via della consapevolezza è stata fatta ma per contrastare i cambiamenti climatici in atto sono necessarie politiche di sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, che dovranno essere assunte come prioritarie dalla Strategia Energetica Nazionale. –
Questi gli assunti di base del documento, che pone come obiettivo minimo la copertura nel 2013 del 30% dei consumi energetici con produzione da fonti rinnovabili, ma che suggerisce misure tali da coprire il 50% del fabbisogno elettrico, il 50% del fabbisogno termico, il 30% del fabbisogno relativo ai trasporti, con le FER e l’efficienza energetica. Si tratta di argomenti importanti, realizzabili solo se accompagnati da politiche di efficientamento energetico in grado di mantenere praticamente invariati, rispetto al 2020, i consumi finali di energia, e che deve tenere conto delle politiche europee e delle strategie adottate dai singoli paesi della Comunità Europea.
Secondo il Coordinamento FREE, è necessario promuovere interventi adeguati sulla normativa di settore, che ad oggi si è mostrata inadeguata; vanno tradotte in atti concreti le indicazioni contenute nella SEN, con l’ausilio di un Tavolo Permanente di confronto con agli stakeholder nazionali. Gli obiettivi al 2030 vanno realizzati superando i sistemi di incentivazione attuali e sostituendoli con adeguati strumenti finanziari, fiscali e normativi e con adeguate politiche industriali. In particolare per il settore delle rinnovabili, secondo il Coordinamento FREE, è necessario esentare i produttori dagli oneri della Robin Tax e dagli alti tassi di interesse, con la creazione di un fondo di garanzia ad hoc per i finanziamenti della attività produttive.
Come già sottolineato dalle Associazioni categoria in altre occasioni è continuamente sollecitata una semplificazione delle procedure e delle norme in vigore, sia per gli impianti nuovi che per i rifacimenti di quelli esistenti e la velocizzazione dei tempi di allacciamento alla rete degli impianti; a livello normativo viene suggerita come opportuna l’abrogazione del registro per i piccoli impianti e delle aste per i grandi.
Inoltre emerge dal rapporto che “malgrado l’assenza di una tempestiva politica organica di promozione dell’efficienza e delle rinnovabili che, come è avvenuto in Germania con il varo della Stromeinspeisungsgesetz, mentre negli stessi giorni in Italia con la legge 9/91 si promuoveva il CIP6; malgrado i ritardi, la parzialità e la disomogeneità dei provvedimenti che si sono susseguiti nell’ultimo decennio, una parte importante degli interventi di efficientamento energetico garantiscono già un ritorno economico e diverse fra le nuove tecnologie per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili sono vicine alla competitività, anzi, nelle condizioni più favorevoli l’hanno già raggiunta.”
Per le aziende del settore eolico, i punti previsti nel documento programmatico FREE sono fondamentali. L’attuale contesto normativo, introdotto con il DM 6 luglio 2012, non consente alle aziende del settore di proseguire la propria attività e di contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici. Tecnologie a basso impatto ambientale e a zero emissioni, come l’eolico, sono ostacolate da barriere amministrative che ne discriminano lo sviluppo.
Le voci univoche di imprenditori e associazioni richiamano la necessità di un intervento istituzionale a favore del settore delle energie rinnovabili che potrebbe essere d’impulso ad una economia in reale recessione.