Nel corso degli ultimi due anni, l’incremento delle vendite di veicoli elettrici ha favorito lo sviluppo delle infrastrutture. Per realizzare i benefici economici e ambientali del trasporto elettrico, i governi nazionali e locali in ogni paese ha supportato i progetti per la realizzazione di stazioni di ricarica per una diffusione più capillare.
L’aumento delle infrastrutture consente di incentivare i consumatori ad operare una scelta che vada nella direzione di un impatto ambientale sempre minore.
Secondo il nuovo rapporto Electric Vehicle Supply Equipment Tracker 1Q13 di Navigant Research attualmente sono installate circa 48.705 stazioni pubbliche di ricarica in tutto il mondo.
“Molte aziende promuovono, grazie gli investimenti pubblici per il settore delle smart grid, tecnologie e nuovi modelli di business per incrementare in particolare il trasporto elettrico.“, afferma Lisa Jerram, analista senior di Navigant Research. “A fronte degli incentivi statali molte aziende private hanno investito in ricerca e sviluppo per rispondere alle necessità o addirittura anticipare le richieste per una mobilità green. Con l’espansione del mercato dei veicoli elettrici la domanda di infrastrutture sarà sempre maggiore.”
La diffusione di stazioni pubbliche per la ricarica è differente da Paese a Paese, evidenzia la ricerca, e la non omogeneità dei modelli favorisce l’installazione di tipologie differenti che certo non semplificano la vita al consumatore che deve fare una scelta. Attualmente il paese più interessato a questo mercato sono gli Stati Uniti, dove i veicoli ibridi sono maggiormente diffusi, ma anche l’Europa sta mostrando grande attenzione allo sviluppo del settore, puntando maggiormente ai veicoli elettrici a batteria.
Le aziende che operano nel settore dei veicoli elettrici hanno tutte la necessità che si faccia chiarezza quanto prima su normative e standard.
Per ora le reti pubbliche di stazioni di ricarica per vetture elettriche risultano principalmente gestite dagli stessi produttori o da fornitori di servizi, ma si sta aprendo la strada a forme consortili di soggetti pubblici e privati, con la presenza sempre più attiva delle aziende energetiche.