In occasione del convegno “Mobilità elettrica: opportunità di riscossa per le città del futuro“, ABB ha mostrato i dati del rapporto sulle Smart Cities in Italia.
Trattandosi di un tema di grande interesse a tutti i livelli, ABB ha realizzato uno studio congiunto con The European House-Ambrosetti e intende collaborare per rafforzare la strategia del Sistema Italia, per la costruzione di città intelligenti.
L’analisi mette in evidenza una percezione di Smart City come modello in grado di assicurare una superiore qualità di vita e dove poter prosperare, grazie a una crescita personale e sociale dei soggetti coinvolti.
Nello specifico, il convegno, incentrato sul tema della mobilità elettrica come concreta opportunità per Padova di diventare “Smart” ed entrare nel futuro, ha permesso di evidenziare come le Smart Cities possano essere un incentivo anche allo sviluppo economico del Paese. Per poter raggiungere tali obiettivi è però necessario investire in modo significativo e, dai calcoli condotti in collaborazione con la Fondazione EnergyLab, risulta evidente che per trasformare l’Italia in un Paese “più Smart” servano sforzi notevoli. Di fatto, per diventare “più Smart”, l’Italia deve investire 3 punti di PIL (circa 50 miliardi di Euro all’anno, che si riducono a 6 miliardi di Euro all’anno se l’intervento è rivolto solo alle 10 principali città) ogni anno, da qui al 2030. Un Paese “più Smart”, però, vale fino a 10 punti di PIL all’anno e questo modello appare sempre più come una scelta virtuosa, con evidenti ricadute positive per il Sistema Italia.
ABB, per la mobilità elettrica, offre sistemi di ricarica in corrente alternata, a colonnina o wallbox, conformi alle normative più evolute e sicure per i consumatori.
L’offerta si completa con i sistemi in corrente continua multistandard, con i quali è possibile ricaricare un’auto elettrica in pochi minuti, rendendo la mobilità elettrica sostenibile ed efficiente.
Come sottolinea Antonio Lamanna, Business Development Smart Cities ABB Italia: “Esempi come il progetto di car sharing per Padova, rappresentano uno degli elementi per attuare questo cambiamento, ma è necessario avere una visione più ampia e condivisa per avviare un percorso progettuale che tenga conto delle identità culturali, delle dimensioni, delle vocazioni e delle caratteristiche peculiari delle nostre città”.