Domenica 16 giugno, tra le ore 14.00 e le 15.00, grazie all’energia fotovoltaica e alle altre rinnovabili, il prezzo dell’energia è sceso a zero.
Ciò è stato riscontrato, per la prima volta in assoluto, su tutto il territorio nazionale. Lo scorso anno, e precisamente il giorno di Pasquetta, era stata registrata una situazione simile in Sicilia: le fonti rinnovabili erano riuscite a coprire il 94% del fabbisogno energetico istantaneo. Tale sovrabbondanza produttiva aveva portato a zero i prezzi zonali dell’elettricità.
Sul sito del Gestore dei Mercati Energetici (Gme) è possibile verificare i dati, consultando la sezione relativa al “mercato del giorno prima“.
Vediamo, nello specifico, come avviene questo meccanismo.
Il PUN, ossia il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica, è una conseguenza delle dinamiche di offerta e domanda dell’elettricità sulla borsa elettrica nazionale.
Quando ci si trova in condizioni di bassa domanda elettrica ma di elevata produzione fotovoltaica, come per esempio durante una domenica pomeriggio di primavera, la produzione di elettricità a costo zero è nettamente superiore al fabbisogno nazionale. Di conseguenza, il prezzo di vendita scende fino ad azzerarsi.
Da ciò si evince facilmente che i progetti riguardanti le energie rinnovabili possono essere considerati a buon diritto dei veri e propri investimenti dai quali la collettività intera può trarre vantaggi.
Il fotovoltaico installato nel nostro Paese, per esempio, si sta sostituendo al gas come fonte energetica primaria. Possiamo certamente parlare di investimento perché viene ridotta la spesa energetica relativa all’importazione di gas per le centrali elettriche.