La Rete Mobilità Nuova rappresenta un gruppo di circa 200 associazioni e organizzazioni di categoria e ha recentemente integrato la proposta di legge con importanti punti per il trasporto e la mobilità.
L’obiettivo è quello di ricalibrare le risorse oggi disponibili in termini di spesa e di concentrale per un rinnovamento e un ripensamento generale relativamente alle strategie di spostamento dei cittadini. Tra le proposte, l’introduzione del limite dei 30 Km/h nei centri urbani e la creazione di un fondo per il trasporto pubblico locale, oltre che per la mobilità non motorizzata.
Attualmente la proposta è appoggiata da partner importanti, quali: Auser, Euromobility, Libera, Legambiente, Movimento Difesa del Cittadino, Slow Food, Touring Club Italiano e #salvaiciclisti.
Secondo l’associazione, per esempio, la riduzione dei limiti in centro città porterebbe a un ridotto tasso di incedenti, ridurrebbe l’inquinamento, il rumore, favorirebbe la circolazione del traffico non motorizzato e non impatterebbe sui tempi di percorrenza urbana.
Per Mobilità Nuova è necessario creare un Fondo per lo sviluppo del Tpl e della Mobilità non motorizzata, dove confluiscono annualmente il 75% dei fondi complessivi al trasporto e alle infrastrutture per la mobilità. L’obiettivo è ambizioso e prevede che i sindaci dei singoli paesi debbano ridurre l’impatto degli spostamenti motorizzati individuali del 50% entro due anni.
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, commenta: “Il disegno di legge sulla mobilità nuova rappresenta un passo concreto per dare finalmente il via ad una vera e propria rivoluzione nel settore del trasporto, che sia condivisa non solo dai cittadini ma anche dai decisori politici. La grandissima partecipazione alla manifestazione del 4 maggio a Milano, che ha visto in prima linea anche Legambiente, ha infatti dimostrato che la gente vuole una mobilità alternativa non solo per essere libera di muoversi e vivere meglio; ma soprattutto per riappropriarsi delle città, non più soffocate da traffico e smog, ma città a misura d’uomo dove si incentiva lo spostarsi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. Spetta ora ai politici e alle amministrazioni impegnarsi seriamente per un riequilibrio delle scelte politiche, delle strategie e degli interventi da attuare e delle risorse pubbliche da destinare al settore dei trasporti. È infatti fondamentale spostare le risorse pubbliche dove si spostano le persone. Ben venga allora il Fondo per lo sviluppo del trasporto Pubblico locale e della Mobilità Organizzata ed anche i target di mobilità, previsti in questo ddl, che premiano con un sistema di incentivi i Comuni che hanno rispettato nei tempi stabiliti la quota massima di spostamenti motorizzati con mezzi privati e penalizza quelli che non hanno ottemperato gli obblighi di legge”.