Il suo nome è Smart City Index ed è un ranking di tutti i 116 Comuni capoluogo di provincia “primari” individuati dall’ISTAT, volto a misurare quello che c’è di smart nelle città.
I dati vengono tratti principalmente da indagini ad hoc effettuate direttamente da Between, la società creatrice del report stesso, che si occupa da anni di sistemi ICT. I dati utilizzati sono originali e ufficiali di fonti istituzionali, come per esempio ISTAT, MIUR, ecc.
Smart City Index copre inoltre una vasta gamma di aree tematiche, dalle infrastrutture a banda larga ai servizi digitali (mobilità, scuola, sanità, ecc.), fino agli indicatori relativi allo sviluppo sostenibile delle città (Mobilità Alternativa, Energie Rinnovabili, Efficienza Energetica e gestione delle Risorse Naturali: aria, acqua, rifiuti).
Il ranking è utile in primis alle città perché consente di effettuare un assessment per la loro roadmap digitale, di posizionarsi rispetto alle altre città e di supportare con dati concreti la loro candidatura ai finanziamenti per le Smart Cities.
In secondo luogo, Smart City Index consente alle Regioni di effettuare il benchmark delle città sul loro territorio, ai fini della roadmap digitale della “Smart Region”.
A livello nazionale, l’indice serve a chi definisce e supporta le politiche di innovazione delle città (come l’Agenzia per l’Italia Digitale, che ha patrocinato questa iniziativa), fornisce un benchmark delle città, una metrica dell’innovazione Smart sul territorio, un metodo per identificare le best practice ed i modelli di riferimento, e poter così impostare delle linee guida per le Smart Cities.
Il ranking rappresenta infine uno strumento di interazione, a partire da una nomenclatura comune e da un assessment condiviso.
Gli obiettivi e le prestazioni delle città sono misurati secondo 9 macro aree tematiche, di seguito elencate:
• Broad Band, ovvero la diffusione delle reti wi-fi, della fibra ottica e dei servizi mobile
• Smart Health, ovvero le potenzialità già sfruttate della sanità elettronica, multimediale e dei servizi offerti via web
• Smart Education, la scuola digitale misurata a partire dalla diffusione dei servizi multimediali nelle scuole
• Smartv Mobility, misurato sia a partire dal trasporto pubblico (come la digitalizzazione dei percorsi) che del trasporto privato
• Smart Government, pagamenti elettronici, open data, e servizi online
• Mobilità Alternativa, ovvero la diffusione delle auto elettriche, dei servizi di sharing o pooling e delle piste ciclabili
• Efficienza Energetica, con la misurazione degli smart building e degli smart lighting
• Risorse Naturali, la gestione dei rifiuti, la qualità dell’aria ed il risparmio idrico
• Energie Rinnovabili, misurato a partire prima di tutto da fotovoltaico, idroelettrico ed eolico.
Ogni capoluogo viene valutato in base a queste 9 macro aree tematiche e i relativi sottoindicatori.
Dai risultati del report si evince che Bologna è la città più avanti nel percorso verso la Smart City, poiché presenta innovazioni nettamente superiori alla media in quasi tutte le aree tematiche.
Il capoluogo emiliano è seguito da Milano, Roma, Reggio Emilia, Torino, Firenze, Brescia, Parma e Monza.
Leggendo attentamente il report e analizzando i grafici e le tabelle ivi contenuti, è possibile dedurre che generalmente, le città del Nord si concentrano prevalentemente nella parte alta del ranking, mentre quelle del Sud e le Isole occupano la parte bassa, risultando predominanti nelle retrovie della classifica.
Le città del Centro, invece, si distribuiscono in maniera più uniforme.
La regione che sembra detenere il maggior numero di città con meno di 80mila abitanti avviate verso lo smartness è la Lombardia.
Quasi tutti i dati del report (95%) sono riferiti all’ambito comunale. Solo 8 dati tra quelli sulle Energie Rinnovabili e sulla Mobilità Alternativa sono riferiti all’ambito provinciale.
Gli indicatori sono composti attraverso una serie di pesi e normalizzati su un punteggio 0-100 (100=prima città in classifica, 0=servizi assenti). La posizione nel ranking totale viene calcolata in base alla media degli indici di tutte le aree considerate.
Osservando il report si evince come in alcuni casi il dato non sia presente. In questo caso il punteggio è stato calcolato sulle aree e sotto-aree rimanenti.
L’analisi effettuata è stata in realtà un censimento puntuale ed aggiornato di tutte le iniziative di innovazione nelle città. In particolare, per i servizi, la vista utilizzata è stata quella dell’utente (cittadino, impresa, turista, ecc.) che vuole usufruire di un servizio in rete o comunque in modalità digitale, mentre per le infrastrutture e i piani sono state censite tutte le innovazioni presenti nelle città e analizzata tutta la pianificazione inerente al tema in oggetto.