In Europa è record per quanto concerne la potenza installata degli impianti eolici off-shore: secondo un recente rapporto dell’associazione europea dell’eolico (EWEA), nel primo semestre 2013 sono infatti stati installati impianti per una potenza complessiva di oltre 1 GW di potenza.
Si tratta di un ottimo risultato, poiché è circa il doppio rispetto al medesimo periodo dello scorso anno e quasi quanto è stato realizzato in tutto il 2012.
Nello specifico, nella prima metà del 2013 sono state installate 277 nuove turbine in mare per 1.045 MW di potenza. Nel primo semestre 2012, invece, le installazioni erano arrivate a 523,2 MW.
La maggior parte della potenza installata si trova di fronte alle coste britanniche, dove da poco è stato realizzato e inaugurato l’impianto eolico off-shore più grande del mondo, il London Array.
La struttura si trova a più di 20 Km al largo della Foreland Nord sulla costa del Kent, di fronte all’estuario del Tamigi.
Con le sue 175 turbine e una capacità di 630 MW, l’impianto fornisce un contributo notevole alla nuova potenza installata dalla Gran Bretagna: da esso viene prodotta una quantità di energia che è in grado di soddisfare i bisogni di elettricità di 500mila clienti inglesi.
Nel mese di marzo 2011 è stata completata la prima fase di realizzazione e ad aprile di quest’anno l’impianto è diventato completamente operativo, per poi essere inaugurato il 4 luglio scorso dal premier inglese David Cameron.
Oltre al Regno Unito, gli altri Paesi che riscontrano un’elevata quantità di potenza installata sono la Danimarca che possiede 98 aerogeneratori off-shore per una potenza di 353 MW e la Germania, con 21 turbine per 105 MW di potenza.
Il responsabile Policy all’EWEA, Justin Wilkes, ha così dichiarato: “Le installazioni di eolico in mare sono state significativamente più alte che nel primo semestre 2012, ma il finanziamento di nuovi progetti è rallentato. Tra le cause, l’incertezza delle regole in mercati chiave come Regno Unito e Germania. L’eolico offshore è un nuovo settore che crea lavoro, riduce l’import di combustibili fossili e dove l’Europa è leader mondiale con grandi potenzialità di export. I tassi di crescita delle installazioni mostrano bene il possibile sviluppo. Ma per attrarre investimenti i governi devono creare quadri normativi stabili e l’UE deve definire un obiettivo vincolante per le rinnovabili al 2030”.
Nel nostro Paese, invece, sono purtroppo stati bocciati 5 progetti presentati tra il 2009 e il 2010 e anche il nuovo progetto volto alla realizzazione di 24 rotori al largo del Golfo degli Angeli, in Sardegna, ha ottenuto il parere negativo dalla Capitaneria di porto di Cagliari e dalla Regione. La motivazione risiede nel fatto che tali impianti sarebbero in contrasto con la normativa paesaggistica.
Dal rapporto EWEA, redatto su scala mondiale, si evince che l’Europa, a fine 2012, contava il 90% della potenza mondiale da eolico off-shore.
Il trend in crescita riguarda l’installazione di turbine sempre più potenti con estensioni sempre più grandi di aree marine interessate: la taglia media degli aerogeneratori è di circa 4 MW, mentre quella dei parchi è di 271 MW.
Si stima che negli anni a venire possa crescere anche la distanza media dalla costa, che ora è di circa 29 Km, nonché la profondità dei fondali, attualmente di 22 metri.