Nell’ottica di una proficua cooperazione per l’energia pulita e il rispetto dell’ambiente è stato siglato a Pechino il memorandum d’intesa tra il Gruppo Enel e il gruppo energetico cinese China Huaneng Group (CHNG).
Enel offrirà il proprio contributo principalmente nelle aree: purificazione dei fumi di combustione, cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, analisi di progetti pilota per la generazione distribuita in aree urbane con tecnologie innovative ed eco-sostenibili, generazione di energia rinnovabile e implementazione di un assetto normativo per favorire progetti pilota di assegnazione e scambio di quote di emissioni (“cap and trade”) in Cina.
Firmato da Livio Vido, Direttore della Divisione Ingegneria e Ricerca e del Gruppo Enel, e da Hu Jianmin, Vice Presidente CHNG, questo memorandum è il risultato dello sforzo congiunto delle divisioni Ingegneria, Ricerca, Innovazione e Carbon Strategy di Enel e CHNG. Il quadro di riferimento per tale impegno congiunto è il programma di cooperazione tra Enel, il Ministero cinese della Scienza e della Tecnologia e il Ministero italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, avviato nel 2008 per dare impulso all’uso di tecnologie eco-sostenibili nella produzione di energia. Più in particolare, il memorandum appena firmato segue la firma nel 2012 di un altro protocollo d’intesa tra Enel e il Clean Energy Research Institute di CHNG, con cui si avviava la collaborazione tra i due gruppi sulla ricerca in materia di carbone pulito, energie rinnovabili e generazione distribuita.
L’attuale protocollo d’intesa getta le basi per una proficua cooperazione industriale tra le due utility su progetti pilota e a tecnologia avanzata per la generazione centralizzata e distribuita. Enel e CHNG lavorano da diversi anni per l’applicazione di soluzioni di ultima generazione alla produzione eco-compatibile dell’energia. Il memorandum apre inoltre la strada alla collaborazione per la promozione di iniziative specifiche a favore dell’efficienza e delle prestazioni ambientali delle centrali esistenti e per lo sviluppo congiunto di impianti energetici, anche al di fuori della Cina.