Pubblicato il World Energy Outlook 2013, realizzato dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) e presentato quasi simultaneamente all’apertura della nuova conferenza delle parti per i negoziati delle Nazioni Unite sul clima a Varsavia. Secondo il rapporto, nonostante si stiano aprendo nuove risorse petrolifere, non significa che il mondo sia sull’orlo di una nuova era di abbondanza di petrolio.
Da un lato, l’aumento di produzione petrolifera in Nord America e Brasile sta riducendo il ruolo dei paesi OPEC nel fornire al mondo combustibile fossile, dall’altro, si stima che i Paesi del Medio Oriente riacquistino il proprio ruolo di leader nell’offerta di petrolio dalla metà del 20° e del 21° secolo.Secondo il rapporto, la domanda globale di energia aumenterà di un terzo entro il 2035 e, in questo scenario, viene sottolineata l’importanza di muoversi verso le energie rinnovabili per evitare future emissioni di gas serra che potrebbero rendere la situazione planetaria molto difficile. L’Agenzia internazionale per l’energia ritiene che, da qui al 20135 quasi il 50 % della nuova energia mondiale verrà dal solare e dall’eolico. Un dato importante, che dimostra come, anche secondo la IEA, sia importante oggi virare verso un sistema energetico mondiale più sostenibile.
Mariagrazia Midulla, responsabile Clima Energia del Wwf Italia che segue i negoziati sul clima di Varsavia ha dichiarato: “Questa relazione dall’AIE viene pubblicata poco dopo il tifone che ha duramente colpito le Filippine e che ha sconvolto il mondo . Il tifone ha anche gettato una cappa sopra i colloqui sul clima delle Nazioni Unite appena iniziati a Varsavia , mettendo in evidenza l’urgente necessità di spostare il sistema energetico mondiale verso fonti rinnovabili pulite e verso l’efficienza energetica per combattere il cambiamento climatico“. Il WWF condivide la preoccupazione della IEA secondo la quale, in base ai dati raccolti, il mondo si sta drammaticamente avviando a superare i 3,6°C di riscaldamento globale, nel lungo periodo. L’associazione condivide però le preoccupazioni che questi sforzi siano economicamente difficili per molti paesi.
“Il WWF sostiene fortemente la visione della IEA che cambiare il settore energetico, responsabile della maggior parte delle emissioni globali di gas a effetto serra, sia l’azione più importante da prendere – ha aggiunto Midulla – ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca e la IEA è troppo ottimista circa le nuove fonti di energia come lo shale gas. Come l’Agenzia riconosce abbiamo bisogno di lasciare più di due terzi di tutti i combustibili fossili esistenti nel sottosuolo per avere buone possibilità di evitare di oltrepassare la soglia del riscaldamento globale oltre livelli pericolosi . Abbiamo bisogno di una visione e di leadership da parte dei leader mondiali su questo tema – a partire da ora a Varsavia“.