Il lumen è l’unità di misura che indica il livello di luminosità e permette di realizzare dei confronti attendibili fra lampadine con tecnologie diverse. La potenza in Watt, infatti non è più un sistema attendibile per fare i confronto, visto che, appunto, le nuove tecnologie permettono di avere la stessa luminosità con potenze e consumi inferiori.
Per fare un confronto con una tradizionale lampadine a incandescenza da 100 W occorre tenere conto (i valori sono indicativi) che la luminosità prodotta è di circa 1300-1500 lumen, per una da 75 W a incandescenza, invece, il valore da confrontare è 920-1000 lumen circa. Non sempre sulle confezioni delle lampadina a basso consumo CFL viene riportato il numero di lumen emessi, ma quasi sempre c’è un confronto tra il consumo della lampadina CFL e quello di una tradizionale lampadina a incandescenza, anche se talvolta i dati tendono a essere un po’ ottimisti. Una situazione leggermente migliore è invece quella relativa ai LED dove le indicazioni dei lumen effettivi sono presenti molto più spesso.
Il confronto in termini di lumen, infatti è quello più attendibile, anche se per valutare correttamente l’effetto finale di illuminazione occorre tenere conto anche di altri fattori, come per esempio la temperatura colore della lampadina oppure l’uso di diffusori, paralumi, plafoniere o altro, e della tecnologia utilizzata. I LED, per esempio, non emettono luce in tutte le direzioni, ma solo frontalmente per cui se si vuole avere una illuminazione omnidirezionale, occorre utilizzare più fonti LED.
Talvolta nelle specifiche tecniche ci si imbatte in un altro termine, CRI, acronimo di Color Rendering Index. Questo numero indica la capacità di una fonte luminosa di riprodurre fedelmente i colori dei diversi oggetti rispetto a una sorgente (ideale) di luce naturale. Maggiore è questo numero, migliore è la qualità della fonte luminosa.