Considerando le differenti tipologie di climatizzatori (condizionatori, pompe di calore, fissi e mobili), indicate per differenti esigenze e contesti, per poter sfruttare al massimo questi nuovi dispositivi è necessario considerare differenti parametri, prima di effettuare l’acquisto.
Per poter rapportare la potenza dei differenti apparati con gli ambienti da condizionare è indispensabile comprendere le misurazioni e i parametri che accompagnano i climatizzatori. La potenza riscaldante/refrigerante è espressa in kW o Btu/h (British thermal unit) e costituisce un primo importante valore da valutare e deve essere rapportato al consumo effettivo di energia elettrica, che si riferisce all’assorbimento del dispositivo su base oraria e nell’arco di tutto l’anno.
In fase di scelta è bene considerare che un dispositivo portatile ha una capacità inferiore rispetto a uno split e può erogare circa 9.000 Btu/h, contro gli oltre 14mila Btu/h dei modelli fissi. Un installatore esperto vi potrà consigliare il modello esatto, valutando la cubatura dei locali dove dovrà essere installato. Di fatto, l’acquisto di un’unità troppo potente potrebbe costituire una spesa inutile, mentre installare un climatizzatore sottodimensionato comporterebbe una minore resa termica e una insufficiente capacità nel raggiungere la temperatura desiderata.
Di per sé il calcolo è relativamente semplice ed è facilmente effettuabile moltiplicando tra loro il coefficiente di raffreddamento con il volume degli ambienti. In molti casi, le aziende produttrici propongono App per smartphone o portali interattivi per facilitare la scelta e il calcolo dei volumi.
Come per altri dispositivi elettrici, esistono condizionatori più o meno efficienti, oltre a specifiche normative e classi energetiche di appartenenza, che ne sanciscono la qualità.
Per facilitare la “lettura” dei singoli parametri, da oltre 10 anni è stata introdotta come obbligo di legge “l’etichetta energetica”, che classifica i dispositivi all’interno di una scala di efficienza, dai più efficaci ai dispositivi più dispendiosi, dal punto di vista energetico.
L’efficienza in sé, è direttamente correlata all’energia richiesta per il funzionamento e alla quantità di freddo generata (Indice di Efficienza Energetica o EER). Per correlare in modo diretto questo parametro con i costi di gestione nel lungo periodo, il certificato riporta il consumo indicativo per un anno di utilizzo, prendendo come riferimento medio un periodo di 500 ore annue.
Considerando la valutazione “A” come la migliore e la “G” come la peggiore, di fatto, scegliendo prodotti in classe “A” è possibile ridurre la spesa complessiva annua della metà, rispetto ai meno efficienti dispositivi classificati “G”. È perciò essenziale prestare particolare attenzione anche a questi dettagli.
Naturalmente in fase di acquisto è bene tener d’occhio anche i certificati di qualità, che sottolineano l’idoneità del climatizzatore ad un uso continuativo sicuro. Tra questi, il marchio CE (Comunità Europea), Eurovent, IMQ, oltre alle certificazioni ISO di riferimento.