Tra le possibili manovre che potrebbero essere varate dal Governo Renzi, l’introduzione di tagli retroattivi relativamente agli incentivi per gli impianti ad energia rinnovabile.
Il Ministero dello Sviluppo Economico starebbe infatti valutando la possibilità di ridurre del 20% i sostegni precedentemente approvati, in particolar modo per quanto riguarda gli impianti con potenza superiore ai 200 kW, proponendo un’estensione obbligatoria del periodo di incentivazione della durata massima di 7 anni.
Il Governo lavora dunque per introdurre l’ennesimo provvedimento che diluisce gli incentivi in più anni, una norma che potrebbe mettere in crisi diversi segmenti di mercato e che si aggiunge a numerose altre manovre avvenute negli anni, come per esempio il DL “Destinazione Italia”, che ha ridotto drasticamente i prezzi minimi di vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili.
Secondo quanto segnala Agrinsieme, (Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari) il Governo Renzi prevede l’introduzione di una tassazione supplementare del 25% per quanto riguarda le entrate delle imprese che operano nel comparto agricolo e che producono energia pulita tramite rinnovabili.
Di fatto, il nuovo DL, comma 1 dell’articolo 22, modifica a partire dal periodo di imposta 2014, la determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche, nonché di carburanti prodotti da coltivazioni vegetali provenienti prevalentemente dal terreno effettuata dagli imprenditori agricoli.
Il coordinamento afferma: “… la pesante tassazione genera un gettito di gran lunga superiore a quanto stimato dal Governo, che impone un profondo ripensamento della misura, in particolare per i settori del biogas e delle biomasse, che utilizzano materia prima agroforestale, effluenti zootecnici, sottoprodotti, con positive ricadute economiche sul territorio”.
“Assolutamente rivedere l’impianto delle nuove norme, al fine di assicurare un futuro alle rinnovabili agricole che stanno dando un grande contributo alla diminuzione delle emissioni e più in generale alla tutela dell’ambiente. In questo ambito è indispensabile rilanciare una strategia di settore che eviti provvedimenti estemporanei, con effetti retroattivi”.