Il Governo starebbe vagliando un nuovo provvedimento cosiddetto “spalma-incentivi”, un formula che potrebbe danneggiare il comparto delle rinnovabili, come sottolineano assoRinnovabili e Gifi.
Con una lettera indirizzata al ministero dello Sviluppo Economico, le due associazioni esprimono dubbi e contestano la validità della norma, che dovrebbe tagliare del 20% gli incentivi per gli impianti già esistenti, in modo retroattivo.
Si propongono metodi alternativi per incentivare e sostenere il comparto, come per esempio cartolarizzazione degli incentivi con l’emissione di obbligazioni per la parziale copertura degli oneri.
Le associazioni sottolineano che una manovra retroattiva indebolirebbe la credibilità del nostro Paese sui mercati internazionali ed evidenziano i benefici economici ottenuti in Italia grazie alle rinnovabili. Di fatto, i ritorni degli investimenti sono evidenti, come anche l’incremento dei vantaggi per la collettività, in termini di occupazione diretta e dell’indotto, per le entrate fiscali e in termini di PIL.
Il provvedimento “spalma-incentivi” non convince assoRinnovabili e Gifi, che commentano: “Innanzitutto dovrà essere rispettato un criterio di indifferenza finanziaria, in base al quale il Valore Attuale Netto (VAN) e il Tasso Interno di Rendimento (TIR) di ogni singolo investimento non dovranno subire variazioni; data l’elevata casistica di impianti interessati e di elementi da considerare (come ad esempio il naturale tasso di degrado prestazionale degli impianti), tale operazione si presenta sicuramente molto complessa, se non addirittura inapplicabile”.
Oltre a questo, è bene considerare come i tagli potranno andare a impattare sulle condizioni applicate dagli istituti di credito per quanto riguarda i contratti attualmente attivi. La modifica gli incentivi inciderà in modo sensibile anche sulle differenti forme di finanziamento precedentemente approvate per i diversi impianti attivi.