Lo sviluppo delle rinnovabili e gli scenari che si stanno delineando per il prossimo futuro parlano sempre più “smart”.
L’integrazione tra gli impianti ad energia rinnovabile e i sistemi di gestione intelligente trasformerà il modo di concepire tutte le attività quotidiane, in ambito domestico e professionale.
Di questo ne è convinto il Gruppo Kinexia che, attraverso la controllata Innovatec, ha ampliato la propria offerta nel settore delle energie rinnovabili, proponendo al mercato soluzioni evolute per la produzione, la gestione e la distribuzione di energia.
In particolare, Innovatec si pone come obiettivo lo sviluppo di sistemi integrati domestici e aziendali di produzione e automazione. La piattaforma include l’adozione di Smart Grid e reti infoenergetiche, per aggregare una comunità di piccoli produttori/consumatori che possa avviare in modo diretto pratiche di scambio di energia. L’obiettivo finale è la riduzione dei consumi, grazie a una maggiore efficienza e ad avanzati schemi di autoconsumo.
In questo senso, l’azienda serve, ad oggi, circa 4mila famiglie e piccole imprese e garantisce un impiego efficiente delle risorse disponibili, favorendo la riduzione delle bollette e degli sprechi.
Per capire quali sono le dinamiche del gruppo e le prospettive per il futuro abbiamo intervistato Pietro Colucci, Presidente e AD del Gruppo Kinexia e co-fondatore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
– Come si posiziona il Gruppo Kinexia, oggi, sul mercato italiano e globale?
In termini di quote di mercato Kinexia è una realtà di medie dimensioni nel nostro Paese (poco più di 200 milioni di fatturato per il 2015) e decisamente piccola in termini globali, ma ha sempre avuto la capacità di anticipare le tendenze di mercato e di questo siamo molto fieri.
– Quali sono i Vostri focus e le strategie per il 2015?
Si concentrano su tre aree strategiche: Ambiente – Smart Projects – Internazionalizzazione.
– Quale segmento reputate maggiormente strategico in ottica di sviluppo del Vostro business?
Il comparto ambientale è, nel nostro Paese, un segmento maturo che ci ha sempre visti protagonisti. Con il recente acquisto del Gruppo Geotea, da parte della nostra controllata Waste Italia, siamo diventati il primo operatore privato nel settore del trattamento, recupero e valorizzazione dei rifiuti industriali non pericolosi. Ciò nonostante, proprio per la difficoltà di crescita ulteriore se non per linee esterne, non lo consideriamo in Italia un segmento strategico, laddove invece lo è decisamente per l’estero, dove i Paesi in via di sviluppo chiedono fortemente presidi ambientali di cui sono fortemente carenti.
Altrettanto per i Progetti Smart, cioè l’autoproduzione di energia con storage e le Smart Grid, l’efficienza energetica e le Smart Cities, con i progetti di digitalizzazione e di mobilità sostenibile.
Per questi c’è una grande opportunità, sia in Italia, sia all’estero per il nostro Gruppo, che ha puntato su questi settori già durante la fase di “sbornia” degli incentivi alla produzione di energia da FER.