L’Assemblea Generale AIRES, Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati ha recentemente dibattuto in materia di normative europee sui consumi energetici.
Di fatto, dal 2017, saranno introdotte le nuove norme per l’informazione sui consumi energetici (energy label), ma non mancano forti perplessità da parte dei rivenditori specializzati di elettronica ed elettrodomestici. Al vaglio dei Parlamenti nazionali la proposta della Commissione Europea che abroga la Direttiva 2010/30/UE e le relative leggi nazionali di recepimento per sostituirla con un Regolamento che si applicherà contemporaneamente in tutti i Paesi dell’Unione.
I rappresentanti di Euronics (insegne Euronics, Euronics City e Euronics Point), Expert (insegne Expert, Comet, Grancasa, Sme), GRE (insegne Trony e Sinergy), Mediamarket (insegne MediaWorld e Saturn) e Unieuro hanno unanimemente conferito alla associazione mandato per operare affinché vengano apportate rilevanti modifiche alla proposta di Regolamento presentata dalla Commissione Europea e attualmente al vaglio dei Parlamenti nazionali.
Le commissioni parlamentari competenti dovranno inviare le proprie osservazioni entro la seconda settimana di Ottobre e la Aires esporrà ad esse in dettaglio rilevanti perplessità sul molti aspetti della normativa proposta.
Il Presidente della Aires Alessandro Butali ha dichiarato: “Non ci convincono molti aspetti, in particolare la scelta di riscalare i gradi efficienza energetica lasciando al momento vuote le prime classi (A e B); in pratica agli elettrodomestici attualmente in “classe A+++” verrebbe attribuita una “classe C” con un evidente disorientamento dei consumatori e un rischio di contraccolpi nelle vendite. Si prospetta inoltre molto problematico il passaggio dal vecchio al nuovo sistema e il periodo di “doppia circolazione delle etichette energetiche”. Ci attiveremo su tutti i tavoli italiani, coinvolgendo anche i colleghi che operano negli altri Paesi Europei perché si attivino parallelamente a noi al fine di segnalare ai propri Parlamenti e alla Commissione Europea le evidenti problematicità che il nuovo Regolamento potrebbe creare se non verrà opportunamente corretto”.