Il libro “la contabilizzazione del calore negli edifici con riscaldamento centralizzato” costituisce una vera e propria guida all’applicazione del d.lgs. 102/2014 a uso di amministratori, progettisti, utenti finali.
La contabilizzazione del calore negli edifici con riscaldamento centralizzato è di grande aiuto non solo per Amministratori di condominio, progettisti termoidraulici, installatori, aziende e operatori del settore, ma anche per tutti i cittadini che, a tempo di record, si devono adeguare al d.lgs. 102/2014, spesso affrontando situazioni assai complesse e in assenza pressoché totale di informazione.
Tra contabilizzazione “diretta” e “indiretta”, si stima che il Decreto Legislativo 102/2014 interessi circa 10 milioni di unità immobiliari. Solo una parte di esse (si stima il 20-25%) ha già provveduto ad adeguare l’impianto di riscaldamento a tale decreto: le altre devono ancora provvedere. E soprattutto devono farlo velocemente, perché entro il 31 dicembre 2016 tutti devono essere in regola, pena sanzioni assai pesanti.
Il volume d’affari, generato dal decreto in un paio d’anni di attuazione, è stimabile in almeno 3-4 miliardi di euro. Un investimento consistente per le tasche già salassate degli utenti, destinato però a tradursi in significativi risparmi sulle spese per il riscaldamento e in altri benefici. Ne beneficerà anche un’amplissima schiera di operatori: progettisti termoidraulici, installatori, aziende produttrici di dispositivi e materiali, rivenditori. Una straordinaria boccata d’ossigeno per segmenti di mercato che ne hanno enorme bisogno.
Questi dati rendono l’idea delle dimensioni colossali che sono in gioco, ma va precisato che non sono “dati ufficiali”, bensì stime che circolano tra gli addetti ai lavori. Per il semplice fatto che i dati ufficiali non esistono! E questa è la prima “stranezza” che balza all’occhio: com’è possibile che nessun organismo di ricerca abbia ancora fatto uno studio analitico su un’attività economica di tale portata?
Ancora più singolare è la mancanza di informazione, nonostante la complessità delle tematiche in gioco, le tecnologie necessarie per l’adeguamento degli impianti, ma soprattutto il cambio radicale nelle abitudini di gestione del comfort termico degli ambienti, richiesto agli utenti dal primo giorno in cui entrerà in funzione l’impianto termico una volta adeguato alla contabilizzazione del calore come previsto dal 102/2014.
I due grandi obiettivi che il d.lgs. 102/2014 si prefigge sono infatti: la misurazione dell’energia termica utilizzata in ogni ambiente, in modo da rendere il cittadino consapevole dei suoi consumi e di ogni eventuale spreco, stimolandolo così a ridurre consistentemente il fabbisogno energetico; la ripartizione dei costi di riscaldamento tra i condòmini non più in base ai millesimi di proprietà ma in funzione dei consumi effettivamente rilevati.
Obiettivi chiaramente sanciti dalla Direttiva Europea n° 27 dell’ottobre 2012. Obiettivi che, se raggiunti, divengono portatori di molteplici importanti benefici: riduzioni dei consumi energetici e dei relativi costi gravanti sulle tasche dei cittadini; riduzione delle importazioni di gas; abbattimento di tutti gli inquinanti, dai gas responsabili dell’effetto serra alle polveri sottili e agli ossidi di azoto; miglioramento della salubrità degli ambienti e del comfort termico..
Eccoci dunque entrati nel cuore del problema: un decreto legislativo (il 102/2014) che ha le potenzialità per far fare un passo avanti enorme sia sul piano economico che su quello della salute e della qualità dell’ambiente. Gli investimenti richiesti potrebbero ripagarsi in pochi anni e poi assicurare ritorni notevoli. A causa di una serie di lacune – in primis quella di una adeguata informazione – tale decreto rischia però di prestare il fianco a interventi di dubbia qualità e di incerta conformità alle normative, così come all’opera di addetti ai lavori senza un’adeguata preparazione o peggio ancora ad operatori senza scrupoli che in questi casi sappiamo proliferare velocemente trovando il terreno adatto per approfittarne. Gli effetti di questi rischi sono difficilmente immaginabili nella loro gravosità. Di certo andrebbero tutti nella direzione opposta rispetto agli obiettivi del decreto e della direttiva UE, alimentando rabbia tra i cittadini che hanno fatto sacrifici e speso i loro soldi in soluzioni tecnologiche e impiantistiche rivelatesi inadeguate; non riscontrando alcun miglioramento tra i tanti attesi e sperati; aumentando invece esponenzialmente i contenziosi; e così via.
È sul filo di queste considerazioni che è nato il libro La contabilizzazione del calore negli edifici con riscaldamento centralizzato. Esso infatti non vuole essere un manuale né una guida tecnica in senso letterale, ma vuole invece cercare di colmare almeno in parte l’enorme vuoto di conoscenza esistente su questi temi, proponendosi in una logica informativo-formativa, cioè come contenitore ragionato di tutte le informazioni salienti – siano esse legislative, normative, tecniche e gestionali – di cui si trovano ad avere bisogno tanto i tecnici quanto i cittadini utenti.
Ai milioni di cittadini che devono passare alla contabilizzazione del calore è dedicato uno dei capitoli più corposi, il n° IX, dal titolo Le informazioni fondamentali per gli utenti. Esso cerca di “prendere per mano” il cittadino accompagnandolo lungo tutto l’iter che lo porterà dalla prima assemblea condominiale fino alla gestione quotidiana del proprio comfort termico negli ambienti, fornendogli ogni informazione necessaria in modo che egli possa compiere scelte consapevoli, consentendo di assecondare gli obiettivi della normativa e di ottenere il massimo ritorno dai soldi spesi.
Un capitolo, il n° X, è stato dedicato anche ai Cenni sugli interventi passivi per il sistema-edificio, non espressamente richiesti dal d.lgs. 102/2014, ma di fondamentale importanza per raggiungerne gli obiettivi. Esso riassume, al solo scopo di tracciare una panoramica, la molteplicità degli interventi che si possono attuare, alcuni dei quali con costi esigui rispetto ai benefici che producono.
Il libro si conclude con un’appendice dedicata alla descrizione di due casi studio ritenuti significativi e rappresentativi. In essi vengono riportate le informazioni basilari relativamente all’adeguamento al d.lgs. 102/2014 degli impianti centralizzati condominiali, dimostrando, con logica “scientifica”, che laddove si proceda con la dovuta competenza e professionalità e con l’impiego di materiali e dispositivi allo stato dell’arte, la riduzione dei consumi energetici ottenuta è molto consistente, tale da ripagare in brevissimo tempo il capitale investito e da consentire per il futuro notevoli ritorni.