Liquigas rinnova il proprio supporto alle iniziative pensate per limitare l’inquinamento ed efficientare le abitazioni, come la sostituzione degli impianti di riscaldamento obsoleti.
Come abbiamo osservato in queste settimane, l’alta pressione ha creato le stesse condizioni meteorologiche dello scorso dicembre, che hanno favorito il ristagno delle polveri sottili – tra cui il PM10 e il PM2,5 – peggiorando sensibilmente la qualità dell’aria in diverse zone d’Italia. Sono ancora molte le città che stanno registrando valori particolarmente elevati di polveri sottili, in alcuni casi superando per diversi giorni i valori limite, in particolare nel bacino padano ma non solo, provocando l’attivazione di diverse misure di contenimento del traffico. Tra i centri più colpiti figurano: Torino, Alessandria, Vercelli, Novara, Varese, Milano, Piacenza, Reggio Emilia, Ferrara, Rovigo, Venezia e Roma.
Studi autorevoli e recenti, come la Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento Atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute, realizzato nel quadro delle iniziative del Centro Controllo Malattie del Ministero della Salute, o il rapporto Air Quality in Europe dell’Agenzia Europea dell’Ambiente hanno evidenziato l’elevata nocività per la salute umana del particolato fine. Una situazione di pericolo destinata a ripresentarsi al variare delle condizioni meteorologiche finché il problema non sarà affrontato a monte.
Come evidenziato dallo studio, gli impatti energetici e ambientali dei combustibili nel settore residenziale presentato recentemente dall’ENEA, le emissioni di PM2,5 in Italia sono dominate dal settore civile, molto più di industria e trasporti. Liquigas accoglie quindi positivamente tutti gli interventi rivolti al principale settore coinvolto nell’inquinamento dell’aria, ossia il riscaldamento domestico, più efficaci rispetto ai provvedimenti volti a contenere le emissioni dei mezzi di trasporto. Queste misure includono tutte le iniziative volte ad incrementare l’efficienza energetica degli edifici domestici, anche attraverso la sostituzione degli impianti e riducendo di conseguenza il combustibile utilizzato.
Liquigas rinnova inoltre il suo sostegno a proposte strutturate e organiche per combattere l’inquinamento atmosferico, come il Protocollo d’Intesa firmato lo scorso 30 dicembre tra Ministero dell’Ambiente, la Conferenza delle Regioni e ANCI. Tra i diversi punti trattati nel documento è presente anche la limitazione dell’utilizzo di biomassa per uso civile nel caso in cui siano presenti sistemi alternativi di riscaldamento, una decisione che trova fondamento nel già citato rapporto ENEA, che considera la combustione di biomasse per riscaldamento a uso domestico una delle principali fonti di emissioni di particolato, in costante aumento negli ultimi anni.
Andrea Arzà, Amministratore Delegato di Liquigas
Il tema della salvaguardia della salute legata alla qualità dell’aria che respiriamo è legato a doppio filo con le scelte energetiche strategiche del Paese, a ogni livello. È sempre più necessario compiere scelte coraggiose che siano in grado di modificare a monte le condizioni che provocano l’incremento delle sostanze inquinanti, a prescindere delle condizioni atmosferiche altamente variabili e non controllabili che si registrano di volta in volta. Il riscaldamento domestico è il principale settore coinvolto nell’aumento delle polveri sottili, in particolar modo la combustione delle biomasse, ed è sempre più necessario porre l’attenzione verso l’ottimizzazione di questo comparto accanto ai segmenti su cui l’attenzione è decisamente superiore come industria e trasporti.