Le novità proposte a MCE includono la serie di caldaie Vitodens 200, dispositivi per ambiti residenziali, disponibili con potenze sino a 35 kW, capaci di un rendimento sino al 109% e con un campo di modulazione 1:20, per meglio adattare il generatore al reale fabbisogno della struttura da climatizzare.
L’azienda è inoltre attiva nel comparto solare termico e ha annunciato la disponibilità di nuovi pannelli piani Vitosol 100-FM e Vitosol 200-FM, pensati anche per l’integrazione del riscaldamento. Questi nuovi modelli utilizzano una superficie captante brevettata e unica nel segmento del solare termico, in grado di ridurre l’assorbimento delle onde solari adattando la capacità del pannello alle varie condizioni di esercizio e consentendo la riflessione totale o parziale dei raggi solari. Ciò permette di modulare, a monte dell’impianto, l’utilizzo di calore in funzione delle effettive necessità, limitando così inutili sprechi o problemi legati alle alte temperature di lavoro. La superficie captante è infatti realizzata con uno speciale strato brevettato da Viessmann, che può cambiare di stato in base a specifiche condizioni di esercizio ed è stata introdotta per limitare gli inconvenienti che riguardano la stagnazione e la produzione di vapore.
Per il mercato industriale, la novità principale esposta a MCE riguarda i cogeneratori della gamma Vitoblock, recentemente ampliata “verso il basso”, con unità da 6 kW elettrici, pensati per il terziario, infrastrutture ricettive, hotel e alberghi. Proprio per soddisfare le esigenze tipiche di questo target d’utenza, i modelli Vitoblock vantano una superiore silenziosità operativa e una grande facilità di installazione e manutenzione.
Guardando al futuro e alle sfide dei prossimi anni, Zardini intravede come particolarmente promettenti i sistemi a celle a combustibile e i sistemi con accumulatore, kit modulari pensati per l’interfacciamento a impianti fotovoltaici o microcogeneratori. Non solo, per gli anni a venire sarà cruciale il meccanismo di integrazione di queste piattaforme con i generatori già installati e l’evoluzione che subiranno i sistemi per l’energy storage, passando da un’ampia base installata con tecnologia al piombo, ad architetture agli ioni di litio di derivazione automotive.