Decreto “Uno contro Zero”, una novità da cogliere secondo Remedia

Decreto “Uno contro Zero”, una novità da cogliere secondo Remedia

Secondo Danilo Bonato, Direttore Generale di Remedia, il decreto Uno contro Zero, rappresenta una grande e importante novità da cogliere per privati e singoli cittadini.

Danilo Bonato, Direttore Generale di Remedia
Dal prossimo 22 luglio entrerà in vigore il decreto Uno contro Zero, che darà ai cittadini un’opportunità in più per avviare al corretto riciclo i piccolissimi apparecchi elettrici ed elettronici arrivati a fine vita.
In sostanza, un consumatore potrà portare il vecchio cellulare, piccolo elettrodomestico o altri prodotti inferiori ai 25 cm presso un punto vendita di almeno 400 metri quadrati, senza essere obbligato ad acquistare un nuovo prodotto equivalente.
Si tratta di una novità importante e di uno strumento fondamentale per poter aumentare la raccolta dei rifiuti elettronici di piccolissime dimensioni, che stanno aumentando rapidamente visto il sempre più veloce ricambio di tecnologia in particolare per smartphone e tablet. Non dimentichiamo che entro il 2019 l’Italia dovrà raggiungere gli obiettivi imposti dalla Commissione Europea: arrivare cioè a gestire l’85% sul totale dei RAEE generati dalle famiglie italiane o il 65% delle apparecchiature immesse sul mercato.
La strada è ancora lunga ma siamo convinti che l’introduzione effettiva dell’1 contro 0 possa rappresentare una svolta e contribuire in modo significativo all’incremento delle quantità di RAEE gestiti sul territorio nazionale. Questo equivarrebbe a maggiori risultati in termini di benefici ambientali ed economici, come dimostrano i numeri del Green Economy report appena rilasciato dal Consorzio Remedia.
Le oltre 33.000 tonnellate di rifiuti tecnologici domestici gestiti nel 2015 dal Consorzio hanno consentito un risparmio di acqua pari a 659.845 m3, di risorse pari a 336 di territorio non sfruttato e a 205 mila tonnellate di emissioni CO2eq evitate. Dal punto di vista economico, invece, Remedia ha contribuito a ridurre i costi in importazione di materie prime per un valore stimato di 16 milioni di euro.
Questi risultati possono sicuramente migliorare con l’impegno di tutti gli attori coinvolti, a partire dai punti vendita, chiamati ad implementare la nuova legge, fino ai cittadini che hanno una possibilità in più per adottare un comportamento sostenibile e corretto.