A Ecomondo 2016 si è trattato ampiamente di acqua potabile, con particolare attenzione presso lo stand del Gruppo CAP e in riferimento al sistema di gestione Water Safety Plan.
Davide Chiuch, direttore del settore Acquedotto, ha parlato della rivoluzione rappresentata da questa architettura di controllo dell’acqua potabile, approfondendo in particolare il caso pilota di Legnano.
Se n’è parlato anche in Sala Global Expo, dove il Gruppo CAP ha raccontato la propria esperienza di primo gestore in Italia ad adottare il WSP sul proprio sistema acquedottistico.
Il WSP è divenuto parte integrante della legislazione europea con la direttiva 2015/1787 che modifica gli allegati II e III della direttiva 98/83/CE del Consiglio, che riguarda la qualità delle acque destinate al consumo umano, e concede due anni di tempo ai singoli Stati per adeguarsi alla nuova normativa. Di fatto il WSP ridefinisce il modello del controllo dell’acqua potabile, basato fino ad ora sulla sorveglianza di segmenti circoscritti del sistema-acquedotto (prelievo-trattamento-distribuzione) e sul monitoraggio a campione dell’acqua distribuita in rete, trasformandolo in un sistema globale di gestione del rischio esteso all’intera filiera idrica dalla captazione al punto di utenza finale.
Il passaggio al WSP significa per il Gruppo CAP un investimento importante in innovazione tecnologica, in ricerca e sviluppo della conoscenza. È il coronamento di un percorso che ha portato l’azienda a dotarsi di strumenti innovativi quali per esempio il Piano Infrastrutturale Acquedotti, il WebGIS, l’accreditamento ISO 17025 del Laboratorio Acque Potabili, e a concludere il censimento degli scarichi. Tappe senza le quali l’adozione del Water Safety Plan non sarebbe nemmeno immaginabile. Tutto per garantire un’acqua ancora più di qualità, sulla quale i controlli non sono solo puntuali e continui, come avviene già adesso, ma anche ritagliati sulle caratteristiche della falda e del territorio servito, anche grazie al dialogo con i Comuni e con i cittadini.