Qundis incontra i partner del Nord Italia e la stampa per parlare di contabilizzazione e termoregolazione, alla luce della proroga e delle richieste del mercato.
A presentare il quadro normativo e a dettagliare con precisioni le attività da intraprendere (e già intraprese) per la transizione, sono intervenuti Antonello Guzzetti, Country Manager di Qundis in Italia, Axel Müller, Responsabile Vendite, Michael Mehne, Responsabile Vendite Internazionali e Andrea Proietto, Technical Expert Italia.
Alla tavola rotonda, numerose imprese del settore ed esponenti di realtà locali e internazionali, tra le quali Consulting & Service, Contea, Ulteria, TCI Group, AR-Therm, Enerconta, Xbit, Siemens, Neotech e Climarai.
Antonello Guzzetti, Country Manager di Qundis in Italia
Al centro della discussione, oltre a un aggiornamento di visione da parte di Qundis, l’approvazione del decreto Milleproroghe, avvenuta in chiusura del 2016 e contenente lo slittamento dei termini per l’adeguamento dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore nei condomini con impianti centralizzati.
Il termine fissato è ora il 30 giugno 2017, una data comunque prossima e che non deve trarre in inganno installatori e amministratori, come evidenzia Guzzetti. È bene, infatti, operare cambiamenti e installazioni in tempo, per non farsi trovare impreparati, ottemperando alle norme prescritte (in caso di inadempimento sono infatti previste multe da 500 a 2.500 Euro).
Dialogando con gli esperti Qundis, è apparsa evidente l’attenzione per queste tematiche e il parziale disorientamento da parte di una certa fetta di mercato. Per altri, invece, la proroga richiesta a gran voce era addirittura prevedibile, per via di numerosi dubbi riguardanti le tempistiche tecniche, i ritardi normativi e le effettive problematiche di natura pratica.
Come precisa il Country Manager, diventa fondamentale andare al di là delle singole opinioni e cercare di fare chiarezza, fissando alcuni punti importanti soprattutto per le imprese coinvolte e i cittadini interessati.
In piedi, da sinistra: Andrea Proietto, Technical Expert Italia, Axel Müller, Responsabile Vendite e Michael Mehne, Responsabile Vendite Internazionali.
Il nuovo termine del 30 giugno 2017 cade nel pieno della stagione in cui è possibile installare questo tipo di strumenti. Si stima pertanto una forte richiesta di materiale, in modo analogo a quanto era stato registrato nel corso del mese di gennaio, un periodo nel quale molti hanno cercato di completare l’adeguamento dei loro impianti.
La proroga ha generato incertezza e un calo della domanda, una riduzione che, però, sarà solo temporanea secondo le analisi di Qundis. Il picco di richieste è prossimo, a cavallo tra marzo e aprile, mesi nei quali tipicamente si spengono i riscaldamenti e si effettua manutenzione.
Da aprile a giugno si registreranno senza dubbio forti richieste da parte dei partner e degli installatori, una domanda che potrà essere soddisfatta dall’azienda grazie a una pipeline di prodotti costruiti on demand tramite la propria factory 4.0, capace di “sfornare” più di 4 mln di ripartitori dei costi di riscaldamento all’anno, 300mila contatori di calore all’anno, oltre a numerosi device, quali Contatori dell’acqua, moduli radio, nodi di rete e gateway.
Come sottolineato dal manager, diventa fondamentale anticipare questa fase e muoversi per tempo per avere modo di valutare le singole situazioni, evitando di concentrare il pieno delle attività negli ultimi mesi disponibili.
È il nostro Paese come ha reagito a questo cambio normativo? In generale, volendo estrapolare dal quadro generale una stima indicativa degli interventi di efficientamento fatti ad oggi, è possibile evidenziare come circa il 50/60% del mercato italiano si sia già attrezzato.
A livello geografico, le regioni del Nord-Ovest hanno anticipato le attività di aggiornamento rispetto alla media nazionale e possono vantare percentuali più elevate. Meno virtuoso le altre aree del Paese, incluse le regioni del Centro-Nord, che si sono mosse leggermente più in ritardo e che quindi avranno bisogno di un lasso temporale superiore per mettere in atto gli adeguamenti predisposti per legge.
Il Centro-Sud, tipicamente favorito da un clima più mite, è invece più sensibile alla contabilizzazione dell’acqua. Secondo Guzzetti: “Interessante sarebbe muoversi su territori come Napoli, tendenzialmente inesplorati ma di forte interesse data la densità media della popolazione”.
In senso generale, Qundis continuerà sulla strada dell’integrazione e della formazione, tasselli cruciali per proseguire nel percorso di aggiornamento degli impianti. Un percorso già ultimato in diverse nazioni europee e che sta portando a benefici evidenti sotto il profilo economico e ambientale.
Sul nostro territorio, i partner dell’azienda si stanno muovendo bene, con importanti risposte in termini di volumi da parte delle realtà più grandi e un buon dinamismo anche per i partner più piccoli.
In questo senso, l’architettura aperta e cloud based di Qundis offre interessanti prospettive di integrazione, grazie soprattutto alla notevole granularità e scalabilità dell’infrastruttura hardware/software.
Forte di una qualità prodotto di alto livello e di una fitta rete di partner e distributori, l’azienda punta a crescere ulteriormente anche nel nostro Paese, che rappresenta un mercato strategico, il secondo dopo la Germania.