BrianzAcque e Gruppo CAP sviluppano un Master Plan per la riqualificazione paesaggistico-ambientale del fiume Seveso.
Un parco fluviale lungo la media valle del Seveso: dall’omonima città scendendo fin giù, a Cormano, attraverso 12 comuni. È l’obiettivo finale del Master Plan voluto e sostenuto da BrianzAcque e da Gruppo CAP, rispettivamente gestori pubblici del servizio idrico integrato nella Provincia di Monza e Brianza e nella Città Metropolitana di Milano, per la valorizzazione naturalistica, ecologica, paesaggistica e ambientale delle aree rivierasche di un corso d’acqua, troppo spesso dimenticato e inserito in un contesto tra i più urbanizzati d’Europa.
Il macro-progetto, senza precedenti in Italia, firmato dallo studio d’architettura del paesaggio LAND, è stato illustrato ieri sera, a Cesano Maderno, nella cornice di Palazzo Arese Borromeo, alla presenza dei presidenti delle due società dell’acqua competenti territorialmente, Enrico Boerci di BrianzAcque e Alessandro Russo di Gruppo CAP, e del Sindaco della città brianzola Gigi Ponti.
La scelta di effettuare la presentazione al pubblico a Cesano Maderno non è stata casuale, ma dettata dalla circostanza che, proprio qui, si trova quello identificato come l’ambito prioritario di intervento della Provincia di Monza e Brianza mentre, per quanto riguarda la Città Metropolitana di Milano, la fascia pilota focalizzata è a Paderno Dugnano, vicino al parco del Grugnotorto.
Entrambe sono aree fortemente interessate da fenomeni di dispersione urbana, esondazioni e allagamenti, ma anche strategiche per il controllo degli eventi di piena nel Milanese. La filosofia di fondo che ispira il progetto River Park 2025+, connesso alla strategia europea delle “green infrastructures”, e che rappresenta un contributo fattivo al Contratto di Fiume, coordinato da Regione Lombardia in collaborazione con numerosi altri enti territoriali, sta nel coniugare il tema del miglioramento della sicurezza idraulica con la tutela e la riqualificazione ambientale attraverso nuove infrastrutture verdi per la rinaturalizzazione del territorio ricavate seguendo il tracciato dell’asta del fiume.
Enrico Boerci, presidente di BrianzAcque
Fin dall’inizio abbiamo creduto in questo progetto che, dalle nostre parti, rappresenta un’esperienza eccezionale e del tutto innovativa. Vogliamo che il Seveso torni a essere una risorsa e non più un problema. Per centrare il risultato puntiamo a valorizzare sempre più i rapporti con le istituzioni territoriali, cominciando da Regione Lombardia, dai comuni soci, dal Gruppo CAP con cui condividiamo sinergie e interconnessioni, con le associazioni locali e con tutti gli attori coinvolti.Alessandro Russo, presidente Gruppo CAP
L’acqua non ha confini amministrativi, come dimostra anche il Seveso con il suo corso. Siamo di fronte a una grande sfida: trasformare un fiume inquinato riportandolo alle origini con luoghi accessibili e da vivere. È un impegno che portiamo avanti con passione partendo dalla consapevolezza che oggi più che mai è indispensabile fare squadra e lavorare insieme, con un approccio trasversale e multidisciplinare che punti allo sviluppo sostenibile del territorio.Matteo Pedaso, Strategic Planning Director di LAND Italia
La sfida della nuova strategia sostenibile per la Valle del Seveso si incentra sull’acqua, in quanto elemento di innovazione. Come dimostrano molti esempi internazionali, le strategie di sviluppo urbano che integrano la gestione delle acque meteoriche e reflue attraverso misure di drenaggio sostenibile permettono una miglior gestione del rischio idrogeologico e uno sviluppo urbano più efficiente in connessione con un ambiente più sano e quindi, più performante. Da Melbourne a Rotterdam, fino al caso emblematico della rigenerazione del fiume Emscher nella Rhur, l’acqua rappresenta la protagonista di politiche e progetti territoriali efficaci attraverso un approccio multidisciplinare e multiscalare: la creazione di infrastrutture verdi al servizio degli abitanti.In particolare, il contesto cesanese selezionato per il progetto pilota, si trova all’interno del polmone verde del Parco delle Groane tra l’Oasi Lipu, la ferrovia Saronno-Seregno e l’insediamento dell’ex Villaggio SNIA. Si contraddistingue per una forte naturalità e per un’elevata dismissione industriale. Lo scopo è creare nuovi paesaggi “spugna”, in grado di stoccare e di trattare in via preliminare le acque meteoriche consentendo un ritardo e una riduzione di quelle immesse nel Seveso in caso di forti piogge e, parallelamente, un miglioramento qualitativo grazie a innovativi sistemi di fitodepurazione. Una risposta alle sfide imposte dai cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, un’occasione per riqualificare interi lembi di territorio in parte sottoutilizzati e degradati. Obiettivo non secondario è anche il miglioramento delle connessioni ciclopedonali con l’abitato di Cesano Maderno, i suoi gioielli storico architettonici e il Parco delle Groane per consentire una maggiore fruizione del territorio a scopo didattico e turistico.