Progetto CMR ha studiato un sistema di facciata Plug&Play che ne permetterà l’installazione senza dover liberare l’immobile durante i lavori.
Si tratta di una soluzione che consente di dimezzare i tempi di cantiere e di facilitare la vita agli occupanti del palazzo, sia esso adibito a uffici oppure a uso residenziale.
Il progetto è stato presentato per la prima volta il 18 ottobre, in Assolombarda a Milano, in occasione di REbuild 2017, l’incontro annuale dedicato all’innovazione nel settore della riqualificazione e della gestione immobiliare. L’appuntamento, che ha visto la partecipazione del Viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini, è un luogo di proposte concrete volte a presentare soluzioni e tecnologie per la riqualificazione dell’immenso patrimonio immobiliare delle nostre città. Un patrimonio costituito, secondo quando emerso nel corso dell’incontro, per il 76% da edifici che hanno oltre 40 anni e per oltre l’85% con una classe energetica D. La maggior parte degli uffici si colloca in classe energetica G e ciò determina uno scollamento visibile tra la domanda di immobili performanti e l’offerta non rispondente, traducendosi in una vacancy rate di quasi 1 milione di mq.
In questo contesto pragmatico si inserisce quindi proprio la proposta dell’arch. Massimo Roj, AD della società di progettazione integrata milanese Progetto CMR, che crede fortemente nell’edilizia off-site come giusto compromesso tra sostenibilità ambientale, economica e tecnologica per la riqualificazione del patrimonio esistente.
Il nuovo modello di facciata è interamente prefabbricata ed integra per la prima volta in un solo modulo l’involucro, l’impianto di climatizzazione, il cablaggio e la produzione energetica. Una cellula integrata che, precostruita in fabbrica, offre un abaco di soluzioni differenti che permette un’estrema flessibilità di utilizzo. L’installazione viene poi effettuata sostituendo quindi a mano a mano i vari moduli della preesistente facciata.
La ricerca, nata dalle precedenti discussioni con la comunità di REbuild, è applicata a due edifici già esistenti: il Caldera Business Park di Milano e una Palazzina a uffici in via del Serafico a Roma. Essa dimostra come l’installazione della nuova facciata possa migliorare sensibilmente la performance energetica degli immobili analizzati, riducendo quindi i costi di gestione post intervento. Si stima infatti che l’installazione della facciata Plug&Play sugli edifici analizzati comporti una riduzione del 60% dei costi in bolletta per la climatizzazione, dimezzando al contempo le emissioni di CO2.
I primi risultati sono stati condivisi con i fondi proprietari degli edifici testati, i quali si sono detti profondamente interessati a questa nuova soluzione, confermando il ruolo primario che la prefabbricazione può avere nella rigenerazione sostenibile delle nostre città.
DeA Capital Real Estate, gestore del Fondo Immobiliare proprietario dell’immobile su cui è stata testata l’applicazione del nuovo sistema “plug & play”, sottolinea come nel settore immobiliare italiano sia non solo strategicamente importante investire in innovazione e ricerca, ma come riqualificare e innovare il patrimonio immobiliare esistente rappresenti in questa fase di ciclo economico un investimento molto rilevante anche dal punto di vista finanziario. Vivendo ormai da diversi anni in un ciclo ad inflazione molto bassa, se non prossima allo zero, investire in riqualificazione del patrimonio immobiliare, puntando verso prodotti innovativi e processi di alta qualità, rappresenta l’opzione migliore perché quel patrimonio anziché perdere valore, si rivaluti costantemente nel tempo.