ManoMano.it interpreta una ricerca Eurostat; solo il 7,1% degli italiani tiene all’impatto ambientale e solo il 5,3% ha un sistema di riscaldamento a energia rinnovabile.
Secondo l’analisi, siamo un popolo di spendaccioni in termini di abbigliamento, auto e cibo, ma di grandi risparmiatori quando si parla di costi per l’abitazione: l’Italia spende il 23,8% della spesa complessiva contro il 24,4% della media UE. Ma quali sono i metodi preferiti degli italiani per sfuggire al freddo autunnale e invernale? ManoMano.it, il più grande e-commerce di fai da te e giardinaggio in Europa, ha chiesto agli italiani quali sono le loro abitudini in fatto di sistemi di riscaldamento*.
Fattori che guidano la scelta: pochi si orientano sul rinnovabile
A guidare la scelta degli acquirenti italiani in fatto di sistemi di riscaldamento sono l’efficienza energetica e la durata (8,9%), seguite dalla facilità di utilizzo (8%). Solo il 4,9% guarda alle rate mensili da pagare, mentre il 6,7% si preoccupa del prezzo all’acquisto. Il 7,1% tiene all’impatto ambientale, ma solo il 5,3% degli intervistati possiede un sistema di riscaldamento a energia rinnovabile. Alla domanda sul parere degli intervistati rispetto alle caratteristiche di ciascun sistema, ManoMano ha osservato che tra gli italiani c’è un certo grado di disinformazione in merito all’aspetto green. L’80,5% degli intervistati, per esempio, ritiene infatti che le stufe a legna siano tra i sistemi più rispettosi dell’ambiente, ma non è così, anzi, contribuiscono alla produzione di polveri sottili: il fumo contiene anche inquinanti pericolosi come benzene, formaldeide e acroleina.
Oltretutto, i tipi di riscaldamento che sfruttano l’energia rinnovabile (come le pompe di calore) sono più economici, anche se sul lungo termine. I costi vengono infatti ammortizzati in circa 10 anni, un arco di tempo che può spaventare chi è in affitto o in una sistemazione provvisoria, ma che invece può costituire un buon investimento per chi ha una casa di proprietà. Rimanendo in tema di luoghi comuni, il 66,6% è convinto che un sistema di riscaldamento elettrico sia più economico, il che è vero solamente in parte. Affidarsi alla costosa corrente elettrica è infatti tutt’altro che conveniente, a meno che non si utilizzino sistemi particolarmente all’avanguardia come i termoconvettori elettrici di ultima generazione o i radiatori a pannelli a infrarossi.
Tipologie di riscaldamento scelte dagli italiani
Dalla ricerca emerge che i sistemi di riscaldamento preferiti dalla maggioranza degli italiani (64,8%) sono quelli a gas o petrolio (riscaldamento centralizzato), seguiti da quelli alimentati a legna (camini, stufe) (27,4%) e quelli che sfruttano energie rinnovabili (pompe di calore, pannelli fotovoltaici) (5,3%). Infine, a chiudere la classifica ci sono i sistemi elettrici (generatori d’aria calda) (2,2%).
Spostandosi nelle varie zone dell’Italia, le abitudini degli abitanti in fatto di riscaldamento cambiano radicalmente. Il Sud pare non amare il riscaldamento a pavimento, i climatizzatori e le pompe di calore: il primo scelto rispettivamente dal 33,3% degli intervistati del Nord e dal 66,6% di quelli del Centro. I secondi sono invece particolarmente apprezzati dal settentrione (66,6%) insieme ai sistemi di riscaldamento centralizzato (64%) e ai classici termostati e regolatori di temperatura (58,6%).
Al Centro, oltre ai già citati climatizzatori e pompe di calore, è alta anche la diffusione di caldaie, presenti nella zona con una percentuale del 50%. La fetta restante se la spartiscono equamente Nord e Sud. Al contrario, poco diffuse le stufe elettriche (22,4%), il cui 53,7% si trova invece al nord. Il 50% degli intervistati del Centro Italia dichiara di affidarsi a sistemi di riscaldamento non convenzionali, così come il Nord, mentre il Sud rimane fedele ai metodi più classici: caldaie, generatori d’aria calda e radiatori ad acqua calda sono presenti in percentuale del 25%.
I dati confermano la tendenza degli italiani a risparmiare sul riscaldamento: la maggioranza (32%) dichiara di spendere tra i 50 e i 100 euro sulla bolletta, seguita da chi sborsa tra i 100 e i 150 mensili (26,7%), mentre solamente il 14,5% spende più di 200 euro al mese. Nella fascia tra gli 0 e i 50 rientra il 13,7% della popolazione e, a chiudere, c’è un 12% che spende tra i 150 e i 200.