Associazione EBS commenta l’approvazione della Strategia Energetica Nazionale; valutata insufficiente l’attenzione dedicata al mondo delle biomasse.
Simone Tonon, presidente dell’Associazione EBS
È stato presentato ufficialmente dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dai ministri Calenda e Galletti lo scorso venerdì 10 novembre, il provvedimento con il quale è stata approvata in modo definitivo la Strategia Energetica Nazionale (SEN). Il documento contiene obiettivi ambiziosi, condivisi dall’Associazione Energia da Biomasse Solide (EBS), ed è un passaggio fondamentale per il ruolo, presente e futuro, delle fonti rinnovabili in Italia. Tuttavia, la posizione espressa nella SEN relativamente alla nostra tipologia di impianti è nettamente negativa. Non è previsto alcuno sviluppo per le biomasse e le agroenergie, ma solo un tentativo di mantenimento della potenza installata. Siamo convinti che si possa ulteriormente rafforzare il contributo delle biomasse per la produzione di energia elettrica e calore.
EBS – che raggruppa più della metà degli operatori del settore, con una potenza complessiva installata di oltre 280 MW e un impiego di quasi 3 milioni di tonnellate annue di biomassa solida – continua a sostenere, come sottolineato anche nella fase di consultazione pubblica con un documento trasmesso ai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la necessità di rendere ancora più centrale la posizione delle biomasse e delle agro-energie nella Strategia Energetica Nazionale.
Simone Tonon
Queste fonti rinnovabili hanno delle caratteristiche uniche che non possono essere ignorate, soprattutto guardando al contributo sotto il profilo socio-economico, ambientale, di gestione del territorio e di integrazione sinergica con il mondo agricolo e forestale. Non possiamo che condividere, quindi, le preoccupazioni espresse dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e, in particolar modo, dal Sottosegretario On. Giuseppe Castiglione circa la poca attenzione che nella SEN è stata data a queste risorse e auspichiamo che si possa correggere questa rotta con i successivi decreti attuativi, in modo da riequilibrare e dare il giusto peso a questo settore, che garantisce livelli occupazionali più elevati rispetto a ogni altra fonte rinnovabile per tutta la durata dell’investimento.
Inoltre, l’Associazione sottolinea i punti di forza dei propri impianti che, grazie alla loro azione sul territorio e alla loro struttura, consentono di mitigare i costi e i danni ambientali in relazione ai rischi naturali. Per questo, secondo EBS, un’apertura della SEN a questo settore con una visione di lungo periodo contribuirebbe a riaccendere la fiducia degli investitori per una tecnologia, come la generazione elettrica da biomasse solide, già in passato oggetto di provvedimenti incoerenti.