Water Alliance e Regione Lombardia sottoscrivono il protocollo d’intesa: il futuro del territorio lombardo passa dalla governance pubblica dell’oro blu.
Lavorare insieme per costruire una cultura condivisa dell’acqua basata sul rispetto e sulla governance pubblica. Integrare ovunque in un’unica realtà i 3 segmenti del servizio idrico: depurazione, fognatura, acquedotto. Superare la segmentazione delle piccole realtà sul territorio con l’efficienza e la competenza della gestione in house. Avviare una serie di collaborazioni e sinergie in progetti di ricerca e innovazione.
Sono queste le sfide del futuro dell’oro blu in Lombardia condivise lunedì 20 novembre in occasione del Seminario La gestione pubblica dell’acqua. Politiche e modelli di gestione per il futuro dell’oro blu”, organizzato da ANCI Lombardia e Water Alliance – Acque di Lombardia, la prima rete di imprese realizzata da 8 aziende idriche in house della regione.
Claudia Terzi Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia
In Lombardia abbiamo il maggior patrimonio idrico di tutta Italia, caratterizzato da una superfice di oltre 8.600 Kmq. Le istituzioni oltre a programmare e intervenire per fare in modo che l’acqua possa essere fruita e garantita a tutti, devono lavorare a livello culturale perché a tutti arrivi il messaggio che l’acqua non è una risorsa scontata.
… I territori devono avere strumenti adeguati di governo e il servizio secondo il modello di Regione Lombardia deve coprire tutti e tre i settori della depurazione, erogazione e fognatura. Con società che possano gestire questi aspetti a 360 gradi in ogni Ato, ambito territoriale ottimale.
È stato proprio l’assessore Terzi a sottoscrivere il protocollo d’Intesa tra Regione Lombardia e le 8 aziende di Water Alliance, che gestisce i servizi di depurazione, acquedotto e fognatura di quasi 6 milioni di abitanti sul territorio lombardo.
Il protocollo della durata di tre anni si prefigge come finalità la razionalizzazione e ottimizzazione del servizio idrico integrato, nonché la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche. E proprio su questa proficua collaborazione si è focalizzato
Alessandro Russo, portavoce di Water Alliance
La Regione ha riconosciuto in Water Alliance un modello per la gestione del servizio idrico. Una realtà che rappresenta il 60 per cento dei Comuni lombardi e che serve acqua a circa 6 milioni di abitanti. Con questo protocollo avvieremo una serie di collaborazioni e sinergie in progetti di ricerca nell’ambito del risparmio energetico.
Federica Bernardi, vicepresidente di Anci Lombardia
Il modello di società in-house che in Lombardia è preponderante è quello a cui dobbiamo tendere. I Comuni devono avere un ruolo dentro queste società e nelle governance dell’acqua perché è servizio pubblico.
Ambiziosi i progetti messi in campo da Water Alliance ed esposti dal presidente Russo. Primo fra tutti il progetto “Rete dei laboratori in Lombardia”, finalizzato alla promozione di sinergie sia organizzative che operative tra i laboratori delle otto aziende che fanno parte di Water Alliance. Lo “Screening isotopico dei sistemi acquiferi lombardi”, condotto da Water Alliance in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma, consentirà invece di mappare, ovvero identificare la provenienza dell’acqua presente nelle falde che dissetano i cittadini lombardi, ma anche l’età, la composizione, la salubrità e la qualità della preziosa risorsa liquida. Non ultima la sottoscrizione del “Protocollo Ecosport”, che si terrà l’1 dicembre a Cremona, un’iniziativa promossa da Padania Acque e condivisa dalle aziende della rete, che ha l’obiettivo di contribuire alla sostenibilità delle manifestazioni sportive promuovendo l’adozione di misure a basso impatto ambientale e sociale, a partire dalla gestione dell’acqua.