Il compressore oil free Atlas Copco riduce il consumo fino al 35% e garantisce una maggiore efficienza operativa allo stabilimento Birra Peroni di Padova.
Il taglio dei consumi è possibile grazie alla configurazione a motore doppio con un algoritmo di controllo intelligente che permette a entrambi gli elementi di funzionare a velocità differenti, è infatti dotato di due motori a magneti permanenti ad alta efficienza e incorpora la più sofisticata tecnologia VSD (Variable Speed Drive, azionamento a velocità variabile).
Lo stabilimento Birra Peroni di Padova, che utilizza compressori d’aria oil free Atlas Copco da circa trent’anni, sta testando in anteprima mondiale il nuovo compressore. Birra Peroni produce birra italiana dal 1846 con tre stabilimenti produttivi: a Roma, a Bari e a Padova per un totale di cinque milioni di ettolitri di birra all’anno, oltre un milione dei quali viene esportato.
Gli ingredienti fondamentali per produrre birra sono acqua e orzo, ma nel processo produttivo si fa anche un grande uso di aria compressa, necessaria in tutte le fasi, dalla preparazione della birra fino al suo imbottigliamento. L’aria compressa è infatti il vettore energetico usato per alimentare gli attuatori delle valvole, per spingere trebbie, polveri e farine esauste, per azionare i martinetti riempitrici, per azionare i pistoni in area imbottigliamento, per eliminare la CO2 dalle cisterne prima dell’imbottigliamento, per scuotere i filtri a maniche eliminando le polveri.
La presenza di vapori di olio residui in queste fasi rischia di contaminare il prodotto finito e le bottiglie, compromettendo la qualità della bevanda che entra in commercio. Per garantire birra di qualità, quindi, è fondamentale utilizzare aria pulita, cioè aria priva di vapori di olio che si possono trovare negli alimenti e nelle bevande come residui dei processi produttivi.
Anche utilizzare compressori a basso consumo energetico è importante: in ambito industriale circa l’11% dei consumi elettrici è ascrivibile all’aria compressa, con un’incidenza del consumo di energia che può arrivare a rappresentare più del 30% dell’energia elettrica consumata da un’impresa.