Jaguar Land Rover, Eurac Research e Alperia presentano la ricerca sulla mobilità elettrica “culture building and territorial development”.
La scelta di intraprendere uno studio di settore nasce coerentemente con l’attuale strategia di Jaguar Land Rover nello sviluppare tecnologie innovative che stanno forgiando la mobilità del futuro e porteranno l’azienda ad offrire versioni elettrificate per ogni vettura, a partire dal 2020.
Andando ad analizzare i risultati, la ricerca parte dal caso dell’Alto Adige, territorio particolarmente attento alle tematiche di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, e prosegue studiando lo scenario a livello nazionale e internazionale, con uno sguardo alle prospettive future. L’analisi prende in considerazione la diffusione dei Veicoli Elettrici (VE), in particolare veicoli ibridi plug-in (PHEV) e veicoli elettrici a batteria (BEV).
Lo studio comprende una parte di analisi di oltre 100 report tematici, 19 interviste qualitative e altre 1.817 risposte ottenute online. In particolare, nel corso di sondaggi e interviste, gli altoatesini e i turisti che visitano la zona si sono espressi rispetto agli elementi che li porterebbero ad acquistare un veicolo elettrico e alle barriere che li trattengono dal farlo.
Lo scenario globale – Lo scenario internazionale vede 3,1 milioni di VE (Veicoli Elettrici) immatricolati nel 2017 a livello globale, di cui il 40% nella sola Cina. Tra i Paesi europei il podio spetta alla Norvegia, che vanta il 39,2% di VE sulle nuove immatricolazioni.
In generale, la diffusione di veicoli a batteria e ibridi sta registrando un significativo trend positivo: nel mondo, negli ultimi anni, le auto elettriche private sono aumentate di otto volte, passando dai 400.000 esemplari del 2013 agli oltre 3 milioni del 2017, con una crescita altrettanto significativa delle colonnine ‘slow charger’ di privati, che arrivano a quota 3 milioni di punti di ricarica.
Il contesto europeo e lo scenario italiano – La differenza fra l’Italia e il resto d’Europa è tangibile, sia a livello di infrastruttura sia rispetto al numero di veicoli elettrici.
L’Europa conta ad oggi circa 100.000 infrastrutture di ricarica, suddivise fra punti pubblici e privati, mentre l’Italia ne conta circa 3.000 pubbliche, che ammontano al 20% del totale presente sul territorio nazionale, limitando le possibilità di accesso agli automobilisti, dato che il restante 80% è privato.
La quota di mercato dei nuovi VE in Europa ammonta ad oggi all’1% e si stima che nel 2030 i VE costituiranno il 30% della totalità delle vetture. In Italia però la quota di mercato dei veicoli elettrici è solo lo 0,25% e rappresenta un quinto di quella degli altri grandi Paesi europei (1%).
A livello nazionale, le regioni più attive in termini di mobilità elettrica sono Lombardia, Lazio e Trentino Alto Adige, che da sole registrano oltre la metà (52%) dei veicoli BEV (Battery Eletric Vehicle).
Il caso dell’Alto Adige ‘green region’ e l’indagine fra i cittadini e i turisti – L’Alto Adige rappresenta un caso virtuoso e una best practice per quanto riguarda la e-mobility, grazie a politiche di incentivi ai cittadini, pensate per farli diventare sempre di più utenti e di conseguenza ambasciatori della mobilità elettrica.
Uno degli elementi chiave di questo sviluppo è la realizzazione di un sistema di mobilità alpina sostenibile che prevede azioni quali: la realizzazione nei prossimi anni di 5.000 stazioni di ricarica elettrica, l’incentivo fiscale fino a 4.000 euro per l’acquisto di una macchina elettrica e l’esenzione del pagamento del bollo per i primi tre anni, oltre ad un contributo fino a 1.000 euro per l’istallazione di una colonnina di ricarica domestica.
Il territorio rappresenta quindi per Jaguar Land Rover Italia un interlocutore ideale per lo studio e la ricerca di un approccio sistemico per l’introduzione della mobilità elettrica in Italia.
In Alto Adige le energie rinnovabili contribuiscono per il 92% alla produzione di energia, permettendo a 34 Comuni di essere al 100% rinnovabili. In un’ottica di green region, per quanto riguarda strettamente la mobilità, l’Alto Adige sta attuando i principi della cosiddetta Piramide della Mobilità Sostenibile che mirano ad evitare il traffico, trasferirlo o migliorarlo. All’interno di questa strategia condivisa sono coinvolti attori privati – quali aziende e operatori del settore alberghiero – e pubblici – quali comuni e la Provincia di Bolzano.
Il piano prevede soprattutto l’espansione della copertura infrastrutturale – Alperia installerà ogni anno dalle 20 alle 30 colonnine per arrivare a 5.000 entro il 2021, in aggiunta alle 77 già presenti – accanto ad un più ampio utilizzo delle energie rinnovabili.
La copertura infrastrutturale è la prima leva per incrementare le immatricolazioni di Veicoli Elettrici, che in Alto Adige sono già cresciute sensibilmente negli ultimi anni: siamo passati delle 82 vetture del 2013 alle 228 del 2017.
Partendo da questo scenario locale, il sondaggio di Eurac Research e Jaguar Land Rover ha indagato cosa potrebbe spingere un altoatesino a scegliere un veicolo elettrico. Dall’indagine è emerso che i rispondenti che avevano a disposizione l’informazione riguardante i benefici economici connessi ai VE in termini di risparmio a lungo termine erano maggiormente propensi all’acquisto ipotetico di un VE. Questo sembra confermarsi anche per chi aveva invece a disposizione l’informazione del contesto sociale, ovvero la grafica che mostra la crescita di immatricolazioni di VE in Alto Adige.
Per quanto riguarda i turisti, nonostante il 91,3% arrivi in Alto Adige in auto, la ricerca ha evidenziato come utilizzerebbero volentieri in loco mezzi alternativi all’automobile tradizionale, se le condizioni lo permettessero: nel dare le proprie preferenze, i viaggiatori desiderano più mezzi pubblici (47% delle preferenze), maggiore disponibilità di e-bike (47%) e di veicoli elettrici (46%). Non solo, ma il 35% delle preferenze evidenzia il desiderio di avere VE o e-bike nei pacchetti vacanza. Un altro dato significativo sottolinea il desiderio da parte dei turisti di parcheggi gratuiti per veicoli elettrici (20%) e accesso a ZTL (15%).
Cosa frena la diffusione dell’auto elettrica? Le barriere e le possibili soluzioni – A livello nazionale, Eurac Research e Jaguar Land Rover hanno indagato le principali barriere all’acquisto che sembrano essere di natura tecnologica, economica e ambientale. Quelle identificate da Jaguar Land Rover – e confermate dalla ricerca – sono: le infrastrutture limitate, l’autonomia e i lunghi tempi di ricarica, i costi d’acquisto superiori ai modelli ICE (Internal Combustion Engine), la produzione e lo smaltimento delle batterie stesse.
Molte di queste barriere sono in realtà oggi facilmente superabili, in quanto il settore della mobilità elettrica è in continua evoluzione e ha già risolto molte delle problematiche espresse dai potenziali clienti.
Jaguar Land Rover ha scelto di proporre la vettura attraverso una strategia integrata e mirata ad offrire una “Electric Customer Experience” a 360°, pensata per assicurare ai Clienti tutto il supporto necessario, anche grazie all’importante ruolo dei concessionari.
Non solo sarà possibile ricaricare la propria I-PACE in tutte le concessionarie JLR italiane, ma i clienti potranno contare sul supporto dell’E-Angel, un consulente che li affiancherà nella gestione degli aspetti tecnico-burocratici, supportandoli nella verifica delle condizioni necessarie per l’installazione della Wallbox gratuita a casa, nella richiesta di potenza al gestore di riferimento e fornendo, chiavi in mano, wallbox di nuova generazione.
Jaguar Land Rover ambisce quindi a fornire una rete di servizi sempre più ampia a supporto di tutti i clienti che stanno contribuendo alla rivoluzione della mobilità elettrica già in atto: una rete che vuole diventare sempre più capillare, grazie anche agli esempi di best practice forniti dall’Alto Adige e messi in luce dalla ricerca.