Antonello Guzzetti, Country Manager di Qundis in Italia, ci spiega quanto sia importante sostituire i ripartitori di calore installati dieci anni fa.
Il progredire dell’innovazione tecnologica ci offre l’opportunità di disporre di strumenti che permettono di risparmiare energia, dandoci preziose informazioni su quelli che sono i nostri consumi, con la possibilità di misurarli e monitorarli in modo continuativo. Essenziale per ottenere tale risultato è l’installazione dei ripartitori di calore, dispositivi atti alla rilevazione dei consumi dei propri radiatori. Il 30 Giugno 2017 è diventato definitivamente obbligatorio installare tali sistemi di termoregolazione in edifici con un impianto di riscaldamento centralizzato, ma ben prima di questa data i più lungimiranti si erano già mossi in tale direzione.
Tra il 2005 ed il 2010, infatti, ha iniziato ad attecchire quella campagna di sensibilizzazione che da anni promuoveva l’importanza dell’efficienza energetica, soprattutto in ambito residenziale. E’ così che si è registrato un importante tasso di installazioni di contabilizzatori di calore unita all’installazione di valvole termostatiche. Ciò ha permesso di trasformare impianti centralizzati di vecchia concezione in sistemi funzionali, incrementando il risparmio energetico dell’abitazione attraverso la gestione del calore e la conseguente contabilizzazione delle spese di riscaldamento.
Chi ha installato dieci anni fa i ripartitori di calore ha già potuto riscontrarne gli effetti benefici in bolletta, ma è chiamato ora a ricordare che tali dispositivi hanno una vita naturale di 10 anni, dopo tale periodo è essenziale sostituirli. Ed è importante che gli amministratori di condominio non sottovalutino tale termine.
Sono due le ragioni principali per cui è essenziale sostituire questi apparecchi prima dello scadere del loro decimo anno di vita:
1. per installare un dispositivo di ultima generazione. I sistemi moderni sono dotati di trasmissione radio a potenze infinitesimali, ed il sistema radio evolve di anno in anno, offrendo aggiornamenti e migliorie rispetto ai modelli precedenti, e garantendo rilevazioni sempre più performanti, così da dare al cliente l’informazione più completa e corretta possibile. I sistemi più moderni, ad esempio, consentono – tramite una costante rilevazione – di verificare eventuali consumi anomali o malfunzionamenti e soprattutto forniscono dati di estrema precisione con letture mensili o anche settimanali. Il futuro va in questa direzione: ricezione del dato più precisa, una miglior analisi del dato stesso nel tempo e più informazioni per l’utente finale.
2. per non andare ad inficiare la contabilizzazione di un intero stabile. Essendo dotati di una batteria della durata di 10 anni, i ripartitori di calore che non vengano sostituiti dopo tale data potrebbero smettere di funzionare correttamente: anche se solo una parte marginale dei ripartitori installati in uno stabile smettesse di funzionare correttamente, l’intero condominio cadrebbe vittima di una ripartizione dei costi non corretta.
Il consiglio, per amministratori di condominio ed utenti finali che abbiano installato da circa 10 anni i ripartitori, è quindi quello di sostituirli con dispositivi di ultima generazione, disponendo così di una nuova garanzia. Ulteriore consiglio, è ovviamente quello di sostituire di ripartitori che si leggono ancora manualmente e puntare a quelli a distanza (radio) per le ragioni di cui sopra. Questo perché l’unica soluzione per ottenere dei risparmi in bolletta è verificare mese per mese ciò in cui si può migliorare, avendo a disposizione strumenti grazie ai quali sia più frequente la possibilità di avere informazioni: già così, nel primo anno, il risparmio sarà quantificabile fino al 30%.