Il Gruppo Illiria, attivo in Italia nel settore della distribuzione automatica, trasforma in energia da biogas gli scarti derivanti dalle bevande. Nell’ultimo triennio, l’azienda friulana è riuscita a produrre 60.000 kwt di energia elettrica rinnovabile attraverso lo smaltimento dei residui di scarto delle bevande, prevalentemente fondi di caffè.
L’azienda è particolarmente attenta alla sostenibilità dei processi; tale attenzione all’ambiente attraversa anche gli stabilimenti di produzione, con il sistema di recupero dei gas fluorurati tecnici, i pannelli fotovoltaici nelle sedi di Udine e Roma, e il solo utilizzo di automezzi ecologici e macchine distributrici in classe A++. Lo stesso approccio lo si può trovare infine anche nell’offerta al consumatore, che al giorno d’oggi presta sempre più attenzione ai più prodotti, naturali, biologici e provenienti dal territorio: i distributori Illiria hanno erogato nell’ultimo triennio ben 18 milioni di prodotti a Km zero.
La strada sostenibile si è rivelata senza dubbio vincente, a rivelarlo i numeri: Gruppo Illiria chiude il 2018 con tutti segni più. Il fatturato tocca quota 52 milioni di euro con un aumento del 2,5% rispetto al 2017, che a sua volta aveva fatto compiere un balzo in avanti del 17% sul 2016.
Mario Toniutti, vicepresidente del Gruppo Illiria
I nostri numeri sono l’espressione dei continui investimenti dell’azienda. Abbiamo appena presentato il bilancio sociale del triennio 2015-2017: si tratta di un documento di cui siamo particolarmente orgogliosi perché mette nero su bianco l’impegno, l’innovazione e la nostra visione aziendale proiettata allo sviluppo costante ma che, allo stesso tempo, mette al primo posto la tutela delle risorse ambientali, un valore fondante e imprescindibile per chi fa impresa oggi.
Quelli di Gruppo Illiria sono investimenti che riguardano tecnologia e attenzione all’ambiente, ma non dimenticano i veri protagonisti, le persone: 405 dipendenti di cui l’86% a tempo indeterminato, 4.700 ore di formazione complessive nel triennio pari al +150%, e ricca collaborazione con scuole e università, tramite programmi quali l’alternanza scuola-lavoro e il tirocinio, grazie ai quali sono stati assunti tutti i ragazzi ospitati.