Secondo Federesco, il Decreto Crescita e le relative norme attuative non favoriscono in modo evidente gli interventi di riqualificazione energetica.
Tali interventi, come quelli per attività antisismiche, dovrebbero essere cedibili da parte di chiunque nei confronti di qualunque soggetto, per un numero illimitato di volte. Solo togliendo tutti i vincoli si permetterebbe il vero sviluppo dell’efficienza energetica e si raggiungerebbero gli obiettivi al 2030, verso un’economia low-carbon al 2050.
Invece di liberalizzare e sbloccare veramente l’intero settore, il Decreto Legge 34 (cosiddetto “decreto crescita”), con l’articolo 10, prevede solo l’auspicata riduzione da dieci a cinque anni del periodo di recupero delle spese sostenute, ma limita fortemente tale nuova disciplina, imponendo la cessione per una sola volta e obbligandone l’utilizzo esclusivamente in compensazione.
Occorre liberalizzare e sbloccare l’intero settore
Ciò significa che tale nuova disciplina sarà a favore esclusivamente delle varie utility del settore energetico che hanno la capacità e la solidità a fare tali operazioni. Il tutto in conflitto di interessi, escludendo le centinaia di Esco certificate, altamente qualificate e specializzate a proporre interventi di efficienza energetica integrati.
Il Decreto Crescita non basta per Federesco.
L’efficienza energetica è la prima risorsa per il rilancio dell’economia del nostro Paese ed è il più efficace volano per uno sviluppo economico. Con quanto previsto dal decreto crescita, non solo non si dà il giusto impulso al settore, ma di fatto lo si blocca!
Auspichiamo che, in sede di conversione del decreto, si apportino le modifiche necessarie a liberalizzare il settore dell’efficienza energetica nel settore immobiliare.
L’efficienza energetica e la generazione distribuita, insieme, possono diventare vero e proprio motore di sviluppo per tutti i settori che caratterizzano la nostra società e i nostri territori, creando occupazione stabile (si stimano 150.000 nuovi posti di lavoro in tre anni).
Stiamo apprestandoci a vivere la Quarta Rivoluzione Industriale, di transizione verso un’economia low-carbon, e l’Italia deve continuare ad essere lo Stato Membro trainante nell’Unione Europea.
Il Decreto Crescita non basta per Federesco
Federesco, negli ultimi 15 anni, ha sempre ribadito a tutti i Governi e al Parlamento che l’efficienza energetica deve essere vista alla stregua di un’attività infrastrutturale. L’impatto economico, ambientale, sanitario, sociale e culturale che produce, è altamente strategico. E’, inoltre, “autoliquidante”, in quanto il risparmio energetico ed economico che genera permette di ripagare l’investimento iniziale. Prima si riduce, poi si produce.
Federesco ritiene che sia necessario agevolare, attraverso varie modifiche normative e un salto di paradigma, la Rivoluzione Energetica imminente. Il cambiamento climatico causato dall’uomo, purtroppo, lo stiamo sperimentando già da molti anni. Se non lo mitighiamo, il futuro nostro e dei nostri figli sarà sempre più drammatico e costoso.
Ormai, è l’ora di agire, ma è necessario farlo con criterio! Non possiamo più aspettare, le generazioni future ci stanno implorando!