CONAI pubblica il Piano specifico di prevenzione e prevede il raggiungimento di importanti traguardi per il 2020, con oltre l’83% di imballaggi recuperati.
Se l’immesso al consumo, nel corso dell’anno appena iniziato, dovrebbe arrivare a sfiorare i 13,6 milioni di tonnellate, i margini di crescita in termini di recupero e riciclo si prospettano incoraggianti.
CONAI prevede infatti quasi 11,3 milioni di tonnellate di imballaggi recuperati, pari all’83,2% dell’immesso al consumo, di cui 9,7 milioni di tonnellate avviati a riciclo, ossia il 71,6% dell’immesso al consumo.
Giorgio Quagliuolo, presidente del Consorzio
Nel 1998, quando è stato istituito CONAI, la percentuale di recupero e riciclo era inferiore al 20%. Da allora, i quantitativi di rifiuti di imballaggio che hanno evitato la discarica sono sempre cresciuti.Tra il 2003 e il 2004 la percentuale di imballaggi recuperati ha superato quella dei rifiuti di imballaggio smaltiti in discarica, e la crescita non si è mai arrestata: anche per il 2020 prevediamo un miglioramento delle performance complessive.
Non dimentichiamo che l’Italia ha già praticamente raggiunto gli obiettivi di riciclo fissati dall’Unione Europea per il 2025: per cinque dei sei materiali di imballaggio abbiamo superato le percentuali obbligatorie. Manca solo la plastica, ma siamo indietro di pochissimi punti percentuali e abbiamo ancora cinque anni.
Imballaggi recuperati
Nello specifico, si prevede di avviare a riciclo:
- 382.000 tonnellate di imballaggi in acciaio, il 78,8% dell’immesso al consumo;
- 53.000 tonnellate di imballaggi in alluminio, il 74,6% dell’immesso al consumo;
- 4 milioni e 65.000 tonnellate di imballaggi in carta, l’81,2% dell’immesso al consumo;
- 2 milioni e 24.000 tonnellate di imballaggi in legno, il 64,7% dell’immesso al consumo;
- un milione e 122.000 tonnellate di imballaggi in plastica, il 48,1% dell’immesso al consumo;
- 2 milioni e 62.000 tonnellate di imballaggi in vetro, l’81,4% dell’immesso al consumo.
Imballaggi recuperati
Giorgio Quagliuolo
In un contesto come quello attuale, in cui risentiamo di una drammatica carenza di impianti e assistiamo al crollo del valore delle materie prime seconde, macero in primis, il sistema consortile continua a sostenere l’industria del riciclo dimostrando l’efficacia del suo ruolo di sussidiarietà al mercato.Pensiamo al fatto che, nel solo 2019, sono rientrate in convenzione con il sistema quasi 600.000 tonnellate di materiale in più proveniente dalla raccolta differenziata, non assorbite dal mercato, che hanno comunque trovato sbocco a riciclo.