Il convegno Vaillant ‘Scegliamo l’aria pulita’, una ‘call to action’ per delineare gli scenari attuali, problematiche e soluzioni per salvare l’ambiente.
Il 2 febbraio Milano ha promosso un blocco totale della circolazione, in un periodo in cui il livello di inquinamento dell’aria sfiora i limiti di legge. Analogamente, Vaillantha sostenuto lo slogan ‘Scegliamo l’aria pulita’, per ad avviare un processo di sensibilizzazione e di attenzione all’ambiente.
Secondo una ricerca Eumetra MR e Vaillant, presentata da Renato Mannheimer, membro del comitato scientifico Eumetra, i cittadini sono sempre più attenti all’ambiente.
Il 95% del campione interpellato si dichiara più sensibile a queste tematiche, il 41% considera l’aria molto “cattiva” nel luogo di residenza. Il 96% del campione ritiene che le aziende in primis debbano impegnarsi a favore dell’ambiente.
La salvaguardia ambientale
L’analisi ‘sull’atteggiamento green degli italiani’ traccia un indicatore, che ha per esito la media di 58 punti su 100. Questi dati mettono in risalto il divario tra il livello di attenzione dichiarata verso il tema ambientale e i comportamenti effettivi. Proprio dalla mobilità emergono i dati meno incoraggianti. Un esempio è dato dalle cosiddette esternalità negative, costi non monetari che non vengono percepiti direttamente dagli utenti che prediligono il trasporto privato. Tali costi si riversano sulla collettività generando: incidentalità, congestione, inquinamento, climate change, inquinamento acustico…
Tutti fenomeni in costante aumento, e con effetti sempre più drastici negli agglomerati urbani privi di regolamentazione a livello urbanistico, strategico e ambientale.
Il futurologo Risto Linturi, si ha tracciato gli scenari del mondo di domani, adottando come parametro di riferimento una doppia strada determinata dal comportamento umano. Con una serie di atteggiamenti virtuosi è possibile ambire ad uno scenario quasi utopico, con valori di emissione di CO2 inferiori ai 500 ppm. Parliamo di città auto-sostenibili a livello energetico, aumento dell’aspettativa di vita e sfruttamento della terra agricola consapevole. Si parla inoltre di democratizzazione del lavoro, sviluppo e crescita tecnologica.
Al contrario, il rischio è di creare uno scenario tragico, definito come distopico, con un aumento della CO2 nell’aria e di conseguenza la distruzione di interi ecosistemi. Si prevede il crollo dello sviluppo digitale, guerre cibernetiche e virtuali, dipendenza dalle risorse non rinnovabili e inquinanti, diminuzione di lavoro e risorse, crollo economico e politico di interi stati.
La salvaguardia ambientale
L’architetto e urbanista Stefano Boeri ha proposto alcune line up per lo sviluppo virtuoso della città del futuro.
È fondamentale la presenza di un piano strategico forte, che impedisce una crescita incontrollata della città. Lo ‘Sprawl’ rende gli agglomerati urbani più energivori, incentiva l’utilizzo del trasporto privato e di conseguenza genera un aumento delle esternalità negative.
Una delle possibili strategie è quella di estendere foreste e boschi con un intervento di crescita sinergica tra natura ed edilizia. Il verde diventa un vero e proprio elemento costitutivo dell’architettura.
A partire dalla sfida dell’esperimento della coppia di grattacieli ribattezzati ‘Bosco Verticale’, in zona Isola a Milano, Boeri continua nella riproposizione di modelli residenziali a sviluppo verticale con l’obiettivo di abbattere i prezzi di costruzione e di vendita degli stabili, con la prospettiva di impiegare questo modello di edifici come spazi per il social housing e di conseguenza con prezzi di affitto calmierati.
Un’altra tematica fondamentale è quella della connessione, sia in ambito planetario che in ambito urbano. Un elemento che risponde al meglio a tale scopo è la creazione di veri e propri corridoi ecologici. Si tratta di elementi in grado di ricucire i territori urbani sconnessi o soggetti a fenomeni quali: l’abbandono, il deperimento, il tracollo.
La salvaguardia ambientale
Vaillant è un’azienda che opera sul territorio e partecipa attivamente alle attività volte a rispondere ai requisiti del programma ‘The green evolution’, come sottolinea l’AD Gherardo Magri.
Oltre alla sostituzione di circa 20.000 caldaie tradizionali, per far posto a caldaie a condensazione con un effetto stimato di riduzione di 20kt di co2 (pari alla piantumazione di 1.600.000 alberi), l’azienda ha avviato un processo di efficientamento della propria sede milanese.
L’istallazione di pannelli fotovoltaici sul tetto la rendono quasi totalmente autosufficiente in termini energetici, la sostituzione della flotta di auto diesel aziendali in veicoli elettrici o ibridi ha contribuito a un processo di riduzione delle emissioni di CO2 in mobilità, e una serie di campagne di sensibilizzazione tra i dipendenti dell’azienda hanno dato luogo a riduzione di plastica, carta e sprechi di ogni genere.
Nel 2020 l’azienda sarà impegnata in un progetto che prevede sia la piantumazione che la tutela degli alberi in due importanti riserve naturali, il Parco del Ticino e il Parco dell’Aniene. Da aprile a giugno per ogni caldaia venduta Vaillant pianterà un albero all’interno del perimetro delle aree protette, e nei mesi successivi sosterrà la cura delle piante.
Per fari sì che questi processi di trasformazione fondamentali per la salvaguardia del pianeta, abbiano un riscontro, è fondamentale tenere in considerazione alcune variabili. In primo luogo, bisogna studiare le azioni degli attori privati, che con iniziative puntuali possono dare un proprio contributo alla trasformazione ‘green’ della città.
La salvaguardia ambientale
I singoli interventi hanno delle ricadute dirette sugli enti amministrativi, che hanno il compito di creare dei processi pianificati tramite obiettivi strategici.
Una problematica da tenere in considerazione nella redazione di questi piani è l’aspetto economico, che rischia di essere un ostacolo tale da ridimensionare gli obiettivi prefissati in fase di pianificazione generando una perdita di efficacia nei vari progetti.
Infine, la presenza dell’attore pubblico è fondamentale per coadiuvare le operazioni in fase di planning, in quanto il processo di trasformazione è l’esito di una serie di complesse sinergie. La pianificazione per tanto, deve essere multi-agente e multi-fattore comprensiva di diversi attori: politici, tecnici e giuridici, e diverse scale d’intervento: nazionali, regionali e locali, con una serie di discipline: urbanistica, economia, politica, in grado di concorrere verso il raggiungimento dell’obiettivo ‘utopico’ dell’‘Aria pulita’.