Andrea Proietto, Technical Expert di Qundis Italia, ci parla di cambiamenti climatici; i consumi domestici influiscono sensibilmente.
Riscaldamento globale, climate change, qualità dell’aria. Si tratta solo di alcune delle tante emergenze a livello ambientale a cui è necessario porre rimedio.
In Germania, in un sondaggio condotto nel 2020 da Statista, è stato chiesto agli utenti di dire cosa sarebbero disposti a cambiare nelle proprie abitudini per proteggere l’ambiente.
Secondo molti, bisognerebbe modificare la mobilità e quindi incentivare gli spostamenti in bici (60%), ridurre i viaggi in aereo (54%) o preferire il treno all’auto (43%). Altri pensano possa essere efficace ridurre il consumo di carne (65%) e comprare prodotti locali (74%). Ma ciò che secondo la maggioranza è la prima e più efficace soluzione è risparmiare energia all’interno dell’abitazione (81%).
La necessità di incentivare sistemi che riducano allo stesso tempo le emissioni e la produzione di energia, diminuendo gli sprechi, è ormai una priorità.
Motivo per cui la riqualificazione impiantistica degli edifici deve rappresentare un punto cardine in una società che voglia preservare se stessa e le generazioni future. Ma per ottenere un effetto sull’ambiente e sul cambiamento climatico serve collaborazione tra tutti gli attori in gioco: istituzioni, aziende e singoli individui.
Consumi domestici e cambiamenti climatici
Da un lato serve l’impegno delle istituzioni. L’Unione Europea si sta adoperando molto in tal senso. La direttiva sull’efficienza energetica (EED) ne parla profusamente. Essa contiene disposizioni relative alla ristrutturazione di edifici e strategie a lungo termine per la mobilitazione di investimenti nella ristrutturazione del parco immobiliare italiano.
La direttiva fornisce un modello da seguire prevedendo che dalla fine dello scorso ottobre i contatori e i contabilizzatori di calore di nuova installazione debbano essere leggibili e controllabili da remoto.
Fare dell’Europa il primo continente in grado di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 è uno degli obiettivi indicati dalla Commissione EU.
Ursula von der Leyen, che ha recentemente fissato il nuovo obiettivo di ridurre al 55% le emissioni entro il 2030.
Da un lato serve l’impegno delle aziende. È essenziale che si adoperino per offrire la propria tecnologia più performante e mettere a disposizione dell’utenza i dispositivi più idonei al risparmio energetico. È anche compito delle aziende far comprendere all’utente finale come i dispositivi di monitoraggio siano fondamentali per ottimizzare i propri consumi. Molteplici indagini a riguardo confermano che, semplicemente grazie alla presenza di misuratori, è possibile risparmiare fino al 20% delle spese energetiche.
Consumi domestici e cambiamenti climatici
Inoltre, le aziende devono essere le prime a dare un esempio virtuoso di sostenibilità. Questo è lo spirito che anima Qundis, che è appena stata insignita del sigillo EMAS, il più alto riconoscimento per la tutela dell’ambiente aziendale.
Da un lato, forse il più importante, serve l’impegno del singolo. Stiamo per entrare nel vivo della stagione più fredda, quella che segna anche l’avvio nell’uso dei termosifoni. Il riscaldamento rappresenta circa il 70% del consumo energetico domestico. È essenziale essere consapevoli di quanto si consuma e di quanto si può risparmiare. Sempre in un sondaggio condotto nel 2020 in Germania da Statista è stato chiesto agli utenti a quanto ammontassero in media i propri costi di riscaldamento. Il 32% degli intervistati non ha saputo rispondere. Un terzo degli utenti, dunque, non sa quanto spende.
Questo è grave, in quanto, per gestire al meglio i propri costi di riscaldamento è essenziale avere consapevolezza di come viene utilizzata l’energia consumata. Per questo è importante – e obbligatorio – installare dei dispositivi di contabilizzazione del calore. Se non si disponesse ancora di tali strumenti, è opportuno pianificare i lavori per l’adeguamento a norma.
L’utenza ha dalla propria parte un altro vantaggio, quello legato al superbonus 110% per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici, in vigore fino al 31 dicembre 2021. Un motivo in più per muoversi ora in tal senso e aiutare se stessi per aiutare l’ambiente.