Assemblee generali, gli investitori sono pronti a opporsi a politiche a sfavore del clima; Michiel van Esch, Engagement Specialist di Robeco.
Per le aziende che stanno scarsamente affrontando il rischio climatico, il consiglio sarà ritenuto responsabile e così Robeco potrebbe decidere di votare contro il presidente del consiglio, il presidente del comitato di sostenibilità e la relazione e i conti. Già dall’anno scorso, gli investitori per decarbonizzare i portafogli si stanno sempre più rifiutando di “approvare ad occhi chiusi” l’attività di routine delle AGM.
Climate change – Decarbonizzazione e clima
Robeco ha sviluppato un quadro per valutare quando sostenere le risoluzioni degli azionisti sulla mitigazione del cambiamento climatico e viceversa. Questo, però, resta un obiettivo in continua evoluzione poiché le aspettative di decarbonizzazione per le aziende stanno diventando sempre più impegnative.
Un modo in cui gli investitori possono ottenere il cambiamento è attraverso le risoluzioni degli azionisti che chiedono di migliorare gli aspetti del business di una particolare società. Se un numero sufficiente di azionisti sostiene la risoluzione, l’azienda viene messa sotto pressione per adottarla.
Lo scorso anno, per esempio, Robeco ha votato a favore del 70% delle proposte relative all’ambiente dimostrandosi generalmente molto favorevole alla pratica per cui gli azionisti usano i diritti per guidare il progresso in materia di azione per il clima. Ma il sostegno arriva solo a certe condizioni.
Decarbonizzazione e clima
Di norma, Robeco sosterrebbe qualsiasi risoluzione che chieda un’analisi di mitigazione del rischio, una richiesta di una strategia sul clima e qualsiasi relazione basata sulle linee guida della Task Force for Climate- Related Financial Disclosures. Tuttavia, è importante ricordare che le proposte dovrebbero essere volte a sostenere un’azienda nel compiere i prossimi passi nella transizione climatica. Le iniziative che cercano di vietare l’uso dei cosiddetti combustibili di transizione, o che in certe condizioni enfatizzerebbero un obiettivo assoluto piuttosto che un obiettivo di intensità, potrebbero in realtà essere controproducenti.
È anche importante notare che molte aziende meriterebbero un elogio solo per aver proposto un’iniziativa per la decarbonizzazione. Quando si considera una risoluzione, vanno infatti anche prese in considerazione le prestazioni e i piani di un’azienda, compresa la sua reattività all’impegno, la concretezza del suo programma sul clima e la qualità del reporting.
Nel caso di aziende che fanno molto bene in questi termini, quindi, il loro piano sarebbe preferibile a quello proposto dagli azionisti. Un’altra possibilità interessante è quella in cui il management invita gli azionisti a sostenere la strategia climatica, un cosiddetto “say on climate”.
Gender diversity – Decarbonizzazione e clima
La questione delle donne nei consigli di amministrazione è invece un’altra fonte di preoccupazione per gli azionisti. Molti studi dimostrano che le aziende con più donne in posizioni apicali sono in realtà più redditizie, rendendo l’argomento rilevante anche finanziariamente.
La diversità potrebbe aiutare a incorporare nel consiglio una varietà di prospettive su argomenti chiave; pertanto, il presidente della commissione di nomina dell’azienda potrebbe ricevere un voto contrario se il consiglio non riuscisse a dimostrare interesse nel migliorare sul piano della diversità.
Per la maggior parte dei mercati, esiste una qualche forma di soft law o guidance per la diversità di genere nei cda, e possono essere innescati voti contrari se le aziende non raggiungono l’obiettivo del 30% di diversità di genere. Nei mercati in cui non c’è tale indicazione, e in cui non sia rappresentata la diversità di genere a livello di consiglio, scattano i voti contrari.
In generale, Robeco sostiene le proposte degli azionisti che mirano a migliorare le politiche di nomina di un’azienda per sfruttare i benefici della diversità al di là del genere e per promuovere una cultura di inclusione.
Decarbonizzazione e clima – Retribuzione dei dirigenti
E poi c’è il tradizionale punto fermo dell’AGM: la spinosa questione della retribuzione dei dirigenti, in particolare quando non è coerente con la performance della società nell’anno precedente. Robeco valuta le proposte di remunerazione sulla base di quattro elementi: la struttura del piano di retribuzione; il grado di allineamento della retribuzione alla performance; la trasparenza e la responsabilità del consiglio di amministrazione sulla questione; l’inclusione di aspetti rilevanti di sostenibilità e quanto sia appropriato l’importo della retribuzione per l’organizzazione.
C’è sempre molta attenzione per i piani di remunerazione, ma nella stagione 2021 ci sarà molto più engagement con le aziende dell’UE a causa della modifica della direttiva sui diritti degli azionisti (SRD II) che richiede un’approvazione più frequente da parte degli azionisti dei piani di compensazione.
La crisi indotta dal Covid-19 ha complicato le cose. Molte aziende hanno dovuto prendere decisioni difficili, sul taglio dei costi, sulle spese di capitale, sui licenziamenti, sulla richiesta o l’accettazione di aiuti statali e sulla cancellazione dei dividendi.
Quindi, qual è un pacchetto retributivo appropriato per gli executive in questo contesto? Teoricamente, la maggior parte delle politiche di remunerazione ricompenserebbe il management con una retribuzione più alta quando la performance è forte, e una retribuzione più bassa quando le cose vanno male. In pratica, tali meccanismi possono avere difetti di pianificazione che però rendono bene in un momento di crescita, ma non si adattano a uno di flessione.