I sistemi di riscaldamento a biomassa sono ormai oggi molto diffusi, soprattutto nelle zone rurali o dove non è presente l’allacciamento al gas metano. Ma anche nelle aree urbane ed extraurbane possono però rivelarsi molto utili, sia ai fini di un risparmio economico sia in termini di minor impatto ambientale.
Questo tipo di riscaldamento può essere un’ottima alternativa, economica e green, per riscaldare spazi residenziali e professionali, secondo Palazzetti.
Il riscaldamento a biomassa può essere installato con strumenti, come suggerisce Edilkamin, quali stufe, caldaie, focolari, inserti, termostufe, termocamini. La logica rimane la medesima: utilizzare prodotti a basso costo, risparmiare sui costi di riscaldamento e inquinare meno.
Principalmente si tratta di installare delle caldaie o stufe a biomassa, intese come utilizzo di combustibili organici quali legna, pellet, cippato. Soprattutto in ambito residenziale, ma anche industriale e professionale, è necessario scegliere il combustibile organico e la tipologia di distribuzione del calore, per esempio aria ventilata, aria canalizzata o tramite il riscaldamento di acqua.
Stufe per il riscaldamento
Negli ultimi anni si è registrato un incremento del numero di stufe e caldaie a pellet, pari al 75% del totale in Italia, mentre al contrario sono diminuiti gli strumenti a legna.
Legna, pellet o cippato? La scelta del materiale deve tenere in considerazione la propria classe energetica e la metratura da riscaldare. Si tratta in ogni caso di ottimi materiali organici, la differenza è relativa più che altro all’approvigionamento e alla logistica. La legna prevede un caricamento manuale, oltre a dotarsi di uno stock essa deve stagionare e perdere il contenuto idrico per una combustione più efficiente; mentre una caldaia a pellet o cippato carica automaticamente il materiale.
Piccoli impianti di riscaldamento a biomassa, quindi, a seconda della potenza massima e della tecnica di distribuzione scelta, possono riscaldare bene un ambiente medio-piccolo come un’abitazione, ma anche un ambiente più grande come un ufficio o un’azienda.
Nella scelta dell’impianto a biomassa bisogna però tenere sempre in considerazione anche: l’omologazione con le norme europee, la sicurezza dello strumento, la sua certificazione ambientale, nonché la dichiarazione di conformità rilasciata da un installatore specializzato.
Stufe next gen
Rispetto agli stili di vita attuali, però, il riscaldamento a biomassa ha anche qualche ‘contro’. In una casa moderna, con metrature limitate, l’uso di biomasse è leggermente più difficoltoso. È necessario, infatti, avere uno spazio sufficiente per lo stoccaggio dei materiali e la presenza fisica di una persona per la gestione degli stessi. Inoltre, è necessaria una canna fumaria per la fuoriuscita di fumi e polveri sottili, che non tutte le nuove abitazioni possiedono; anche se ormai gli strumenti moderni sono all’avanguardia anche su questo tema.
La next gen di strumenti a pellet o legna può abbattere le emissioni fino al 70%, le caldaie fino a oltre il 90% o addirittura a quasi zero emissioni per quelle abbinate a sistemi di filtrazione dei fumi. Infine, i costi iniziali di investimento non sono trascurabili, dipendono dalla potenza e dalla tipologia. Possono partire da 400€ per una stufa a legna, fino a 1000€ per caldaie ad aria e fino a 2500€ per quelle ad acqua, che riscaldano acqua sanitaria e caloriferi.
Stufe per il riscaldamento – Perché può essere conveniente
Il riscaldamento a biomassa, come anticipato, può davvero essere conveniente per riscaldare la propria abitazione o luogo professionale. E rientra, tra l’altro, negli incentivi statali dedicati al più ampio tema della riqualificazione energetica o ristrutturazione edilizia.
Utilizzare combustibili organici come legna, pellet o cippato ha un vantaggio economico non indifferente. I materiali hanno dei costi accessibili, e inferiori in ogni caso al costo del gas metano, sono ecologici grazie a una combustione ottimizzata, e hanno alti rendimenti con un corrispettivo di basse emissioni inquinanti.
In particolare, il pellet, per esempio: è economico rispetto ai comuni combustibili, ecologico perché costituito da segatura di legno la cui combustione è in equilibrio con l’ambiente, ed è pratico perché consente di programmare il riscaldamento secondo le proprie esigenze.
Soluzioni per la casa – Stufe per il riscaldamento
Il riscaldamento a biomassa può essere installato con delle stufe ad aria o ad acqua. Per il riscaldamento ad aria si possono prevedere delle stufe a pellet e a legna, focolari a pellet o legna e inserti sempre a pellet o legna. Per il riscaldamento ad acqua esistono delle termostufe a pellet o legna, caldaie a pellet o legna, o ancora termocamini sempre a pellet o legna.
Stufe e soluzioni
Tra le molte soluzioni possibili: il riscaldamento ad aria con stufe a pellet e quello ad acqua con caldaie a pellet.
Il calore e il risparmio possono essere programmati con le stufe a pellet. Esse generano aria calda per riscaldare il locale di installazione e, secondo i modelli, anche i locali adiacenti tramite kit di canalizzazioni. Con ridotte dimensioni o scarico dei fumi forzato, la stufa a pellet, con questo combustibile particolarmente economico, può essere installata anche in modo decentrato rispetto alla canna fumaria, garantendo sicurezza, programmabilità e lunga autonomia.
Risparmiare in modo pratico. Le caldaie con combustione a pellet producono acqua calda per alimentare termosifoni o pannelli radianti a pavimento di tutta la casa, collegate a impianti esistenti o ancora collegate a pannelli solari. O ancora, producono acqua calda sanitaria per bagni e cucina, che può anche essere accumulata e disponibile al momento necessario alla temperatura desiderata.
Altre soluzioni tecnologiche e sicure sono ben spiegate per esempio da Edilkamin, che si possono configurare qui, o da Rossato Group.
Immagine di apertura – Copyright Palazzetti