Gli edifici a energia quasi zero (NZEB) consumano pochissima energia, per lo più si tratta di abitazioni private o edifici scolastici, e stanno aumentando rapidamente.
Gli edifici NZEB, lo standard europeo Nearly Zero Energy Building, sono appunto “Edifici a Energia Quasi Zero” con livelli di prestazione molto elevati. Sia nel caso di nuove abitazioni sia nell’ambito delle ristrutturazioni, dal 2021 tutti gli edifici dovranno adeguarsi a questo standard europeo.
Edifici sostenibili di questo tipo sono progettati per consumare pochissima energia per riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione e illuminazione; lo standard è stato studiato in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile Onu e introdotto dalle direttive europee già nel 2010 e declinato poi dai singoli Paesi.
Altissima prestazione energetica
Come spiega bene ENEA, l’edificio NZEB è un edificio ad altissima prestazione energetica in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ. Le caratteristiche che deve possedere, in particolare, sono stabilite dai Requisiti Minimi del Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico: devono essere rispettati i requisiti prestazionali e l’integrazione delle fonti rinnovabili del DL 28/2011.
Nell’ambito del progetto Nearly Zero Energy Buildings della Ricerca di Sistema Elettrico MISE-ENEA, si è avviato un Osservatorio nazionale degli edifici a energia quasi zero (nZEB). Nel biennio ottobre 2016-settembre 2018 l’Osservatorio ENEA ha analizzato la situazione italiana nel contesto europeo, monitorato la promozione, la realizzazione e le tecnologie degli NZEB in alcune regioni italiane, stimato la diffusione degli stessi sul territorio nazionale, individuato opportunità e criticità in vista dell’obbligo imminente. L’evidenza è che il numero degli NZEB sta aumentando rapidamente: si tratta soprattutto di edifici di nuova costruzione e di uso residenziale ma non mancano alcuni casi di ristrutturazione a livello NZEB, soprattutto di edifici scolastici.
Come realizzare edifici NZEB e perché conviene
In prima battuta, un edificio NZEB deve essere progettato con un isolamento ottimale rispetto al suo involucro (pareti, solai e infissi) per ovviare alle dispersioni termiche. Deve, inoltre, essere in linea a livello di efficientamento energetico e avere, quindi, dei bassi livelli di consumo (riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, acqua calda sanitaria, energia per l’illuminazione e per gli elettrodomestici), da monitorare costantemente e derivanti per lo più da autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico e solare termico). E ancora, deve sfruttare in modo ottimale l’esposizione solare e l’ombreggiamento, con apposito studio di orientamento e disposizione degli ambienti dell’abitazione, come ben spiegato da Anter Italia. Infine, un edificio NZEB deve utilizzare impianti a bassa temperatura (caldaie a condensazione e pompe di calore).
Edifici NZEB – Vantaggio energetico, ambientale ed economico. Realizzare un edificio NZEB incorpora in sé tutti i vantaggi dei relativi impianti e strutture maggiormente sostenibili: dalla produzione di energia rinnovabile, che soddisfa quasi del tutto il fabbisogno di un’abitazione, all’illuminazione, dalla coibentazione termica agli infissi isolanti, ecc. Diminuiscono il fabbisogno energetico per riscaldamento e raffrescamento, i costi energetici, le emissioni di CO2. Migliorano il comfort termico e la qualità dell’aria.
L’investimento iniziale porta a dei risparmi generati nel tempo e si recupera velocemente, anche grazie a una quasi totale indipendenza dalla rete energetica soggetta a un aumento dei prezzi. E ancora: per tutte le sue caratteristiche l’immobile acquista un valore più elevato nel tempo e diventa un modello da seguire. Ma i costi di manutenzione? Sono paragonabili a quelli di edifici tradizionali.