Agrovoltaico, generazione di energia e produzione alimentare

Secondo Legambiente la PAC può rappresentare una spinta verso integrazioni virtuose di produzione agrovoltaiche.

Agrovoltaico

L’agrovoltaico è una soluzione che ottimizza la generazione elettrica e la resa agricola: si sfrutta il terreno e si produce energia.

L’agro-fotovoltaico è una soluzione efficiente che ottimizza la generazione di energia e al contempo, la resa agricola: si sfrutta, quindi, al meglio il terreno coltivabile e si produce energia. Il binomio è vincente.

Il mondo del fotovoltaico che siamo abituati a conoscere e a raccontare è, appunto, un ‘mondo’: i temi, le innovazioni e, soprattutto, le integrazioni non si esauriscono. L’agrovoltaico, o agro-fotovoltaico, è un altro binomio esistente, che conta già storie di successo e che ha ancora ampi margini di sviluppo.

Si tratta di una soluzione efficiente che ottimizza la generazione di energia e al contempo, la resa agricola: si sfrutta, quindi, al meglio il terreno coltivabile e si produce energia. Perché serve e conviene? Per rispondere al meglio alla crescente domanda di energia e di produzione alimentare, principalmente a causa dell’aumento della popolazione mondiale.

L’agricoltura e il fotovoltaico convivono e ben si sposano sia con impianti ‘leggeri’, di piccola taglia, sia con un’impiantistica utility-scale, e generano un’ulteriore fonte di reddito per le aziende agricole.

Agrovoltaico, perché conviene?

I vantaggi di un impianto fotovoltaico installato su terreni agricoli consente l’utilizzo doppio di uno stesso terreno, rendendolo più efficiente e redditizio sotto i due aspetti: generazione di energia pulita e maggiore resa agricola.

Nel 2016 il Fraunhofer ISE Institute ha avviato un progetto pilota nella comunità agricola di Demeter, in un terreno situato vicino al Lago di Costanza. Il progetto prevedeva l’installazione di pannelli solari, con una potenza di 194 kW, sotto i quali coltivare 4 tipi di prodotti: patate, frumento, trifoglio e sedano. Nel 2017 si è evidenziata un’efficienza del suolo del 160% e prestazioni ancora superiori l’anno successivo, complice un’estate calda. Si registrato, in particolare, un aumento del raccolto del sedano, +12%, delle patate, +3%, del grano, +3%. La combinazione agricoltura e fotovoltaico dimostra come questa sia una sinergia efficace che aumenta l’efficienza del suolo

I vantaggi non sono finiti. Il fotovoltaico installato sopra le colture influenza anche la distribuzione dell’acqua in caso di pioggia e la temperatura del suolo che va a diminuire, con conseguente vantaggio per le colture durante un clima caldo e secco.

E ancora, supporta l’innovazione dei processi agricoli rendendoli ecosostenibili e più competitivi; protegge le colture da eventi climatici estremi offrendo ombreggiamento e protezione; crea comunità agro-energetiche per distribuire benefici economici ai cittadini e alle imprese del territorio; crea nuovi posti di lavoro coniugando produzione di energia rinnovabile ad agricoltura e pastorizia; permette il recupero parte dei terreni agricoli abbandonati; e infine supporta il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.

Procedure e incentivi

Vantaggi, progetti, ma anche suggerimenti e dubbi sono espressi in un documento di Legambiente dedicato a questo tema: accanto alla semplificazione degli iter autorizzativi, Legambiente chiede di rivedere le Linee Guida della PAC per l’autorizzazione degli impianti da fonti rinnovabili, fissare nuove regole capaci di tutelare il paesaggio, il suolo e la biodiversità, e spingere il modello agrovoltaico attraverso specifiche procedure e incentivi. Secondo Legambiente, infatti, La PAC può rappresentare una spinta verso integrazioni virtuose di produzione agrovoltaiche poiché dovrebbe mirare a perseguire una stabilizzazione del reddito agricolo, a retribuire attività agricole che generano utilità collettiva, a valorizzare il contributo dell’agricoltura al perseguimento degli obiettivi di riduzione del riscaldamento climatico.

Anche in Germania ci si concentra per stabilire linee guida e suggerimenti per il legislatore per adattare il quadro giuridico di questa nuova connotazione del fotovoltaico: Fraunhofer ha pubblicato una guideline con informazioni tecnologiche, il potenziale e lo sviluppo possibile dell’agro-fotovoltaico.

Intanto i progetti agro-fotovoltaici, anche in Italia, non mancano. Di recente ENGIE ha annunciato un nuovo progetto agro-fotovoltaico in collaborazione con Amazon: saranno installati impianti agro-fotovoltaici, tra i primi in Italia, sul territorio dei Comuni di Mazara del Vallo e Paternò con una capacità produttiva di 104 MW picco. L’energia prodotta verrà destinata per l’80% ad Amazon e per il 20% verrà immessa sul mercato contribuendo al fabbisogno energetico di circa 20.000 utenze domestiche.

Possiamo affermare che è in via di sviluppo un vero e proprio nuovo mercato, sono diverse le aziende che si occupano di tecnologia fotovoltaica progettata in modo specifico per il comparto agricolo. Per esempio, il sistema a inseguimento solare di REM Tec sviluppato per raggiungere una resa ottimale sia della produzione di energia sia della produzione agricola.