Recuperatori di calore, efficienza e riduzione delle bollette

Il recuperatore di calore è un dispositivo che consente un continuo ricambio d’aria all’interno dell’abitazione e porta con sé diversi vantaggi.

Recuperatori di calore

Installare recuperatori di calore consente di ridurre i consumi legato al riscaldamento o raffrescamento con un risparmio in bolletta non indifferente.

Il recuperatore di calore, o scambiatore di calore/scambiatore termico, è un dispositivo collegato alla VMC (Ventilazione Meccanica Controllata), che consente un continuo e controllato ricambio d’aria all’interno dell’abitazione o comunque un ambiente chiuso attraverso lo scambio di calore tra due fluidi: l’aria in entrata e l’aria in uscita.

A seconda della stagione, sia in inverno sia in estate, l’aria proveniente dall’esterno viene riscaldata o raffrescata dal recuperatore grazie allo scambio di calore con l’aria interna ‘viziata’. Nei dispositivi VMC, quindi, il recuperatore di calore trattiene il calore e l’energia termica dell’aria in uscita, per poi cederli all’aria nuova in entrata.

Ridurre i consumi

Questo è uno dei modi per ridurre i consumi del riscaldamento e della climatizzazione, comportando così un buon risparmio in bolletta. Inoltre, è ottimale per rispondere ai requisiti tecnici della normativa per gli edifici nZEB.

Più importante di quanto si pensi è la qualità dell’aria: questa è soggetta, infatti, a normativa europea, oltre a un sistema di etichettatura che differenzia le unità a uso residenziale e quelle non residenziali e che descrive i requisiti energetici da rispettare secondo vari indici. Quelli di base sono: la potenza elettrica assorbita dai ventilatori, l’efficienza del ventilatore, l’efficienza termica del recuperatore, e l’indice SEC (Specific Energy Coefficient), ovvero il consumo annuo specifico di energia per ventilare un m2 di superficie in kWh/(m2a).

In particolare, circa la normativa, la UNI EN 13779 e la UNI EN 10339 sono sicuramente i più potenti e completi strumenti a disposizione per individuare le soluzioni impiantistiche più appropriate: queste definiscono diversi livelli di qualità dell’aria interna (IDA – Indoor Air Quality), dal basso ad alto livello di qualità, e qualità dell’aria esterna (ODA – Outdoor Air Quality), da aria pura fino ad aria altissima concentrazione di inquinanti.

Aertesi EoS, il recuperatore energetico “autoadattabile”

© Aertesi

Tipologie

I recuperatori di calore a flussi incrociati, in particolare, possono essere a parete, a soffitto o a pavimento. Lo scambiatore di calore è costituito da un’unità principale di funzionamento con attacco a parete/soffitto/pavimento che andrà posta all’interno del locale, un tubo da incasso contenente lo scambiatore ceramico e i filtri, un convogliatore esterno con attacco a parete.

Oltre alla VMC a flusso autoregolabile semplice e quella igroregolabile a flusso semplice, la tecnologia più diffusa è certamente quella della VMC con recuperatore a doppio flusso, che sfrutta due ventilatori e due canali, separati e indipendenti, per il riciclo e la pulizia dell’aria: l’uno per l’immissione dell’aria, l’altro per l’estrazione.

Sul mercato vi sono ormai molte soluzioni complete per la VMC con recuperatore di calore per l’ambito residenziale. Per esempio, la gamma AIR di Rehau, la serie KERS di IdealClima, la serie RCU di TecnoClima.

Aertesi EoS, il recuperatore energetico “autoadattabile”

© Aertesi

Come si integra nella VMC e gli incentivi

Nella scelta di un sistema VMC con recuperatore di calore, oltre ad aspetti tecnici legati alle singole macchine, è necessario considerare le caratteristiche dell’unità abitativa: la dimensione delle singole stanze secondo i metri cubi degli ambienti per un ricambio d’aria efficace, e l’utilizzo reale dei locali secondo il tempo trascorso nella stanza, il numero di persone e le attività che si svolgono all’interno.

È possibile partire da un’integrazione con il proprio impianto VMC esistente nel perimetro di una ristrutturazione, rientrando negli incentivi vigenti del 50%, o creare un buon impianto ex novo nell’ambito di una nuova costruzione, sempre usufruendo degli incentivi per l’efficientamento energetico del 65%.

Recuperatori di calore

© SIC

Una corretta installazione

É opportuno prestare attenzione ad alcuni parametri per determinare il sito migliore dove installare l’unità e i relativi collegamenti. In particolare, sono importanti: dimensioni e provenienza delle tubazioni idrauliche; ubicazione dell’alimentazione elettrica; completa accessibilità per le operazioni di manutenzione o riparazione; solidità del punto di fissaggio.

Inoltre, tutti i modelli orizzontali, per scaricare la condensa in inverno, necessitano di essere posizionati con una pendenza di 10 mm per evitare problemi di scarico della condensa; mentre per le connessioni verso l’esterno è necessaria l’installazione di tubi con inserto isolante per evitare scambi termici dell’aria esterna con l’ambiente e tubazioni con diametri elevati, riducendo al minimo l’uso di curve e riduzioni, per prevenire le perdite di carico e rumori. Le tubazioni, inoltre, devono essere raccordate tramite giunti flessibili al fine di evitare la trasmissione di vibrazioni e compensare le dilatazioni termiche.

Vortice VORT NRG EVO ventilazione con recupero di calore

© Vortice

Recuperatori, i vantaggi

Come detto il vantaggio primario dato dall’installazione di un recuperatore di calore, integrandolo nel proprio sistema di VMC, offre innanzitutto un notevole risparmio energetico e termico, che si traduce evidentemente in un risparmio economico diretto in bolletta.

Ma non solo. La qualità dell’aria sarà migliore, costantemente in ricambio, senza dispersione, migliorando quindi il comfort abitativo e mantenendo un microclima più sano. Questo è possibile grazie a rendimenti dei recuperatori compresi tra il 40 e il 70%, ma che possono raggiungere valori pari anche all’80%. Non di meno, tutto questo comporta anche una riduzione del proprio impatto ambientale, grazie a un sistema di areazione più efficace e rispettoso dell’ambiente.