Due realtà del Trentino Alto Adige uniscono le forze all’insegna dell’efficienza energetica e della sostenibilità, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in tema di clima e energia e sintetizzabili nella riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 e nella neutralità climatica nel 2050.
Guidata dal giovane imprenditore Nikolaus Widmann, la ESCo certificata inewa vuole contribuire concretamente alla transizione energetica italiana accompagnando aziende, industrie ed enti pubblici che vogliono ottimizzare i propri consumi e ridurre le emissioni e l’impatto ambientale delle proprie strutture.
Tra i vari interventi e realizzati, inewa ha recentemente curato la progettazione, l’autorizzazione e la direzione lavori dell’impianto di upgrading per BioEnergia Trentino, destinato alla trasformazione dei rifiuti organici del Trentino in biometano. Questo gas a partire dal 1 luglio 2021 servirà per alimentare gli autobus della città di Trento.
Il valore dell’investimento per la realizzazione di questo progetto è vicino ai 2,5 milioni di euro e sostenuto interamente da BioEnergia Trentino. Questa attività ha coinvolto anche imprese italiane e francesi leader nella tecnologia della purificazione, compressione e misurazione di gas.
Nikolaus Widmann, CEO di inewa
Un intervento, frutto di un’attività di progettazione su misura e di molta innovazione tecnologica, che rappresenta un gesto concreto verso la transizione energetica del sistema italiano. La crescente consapevolezza e la sensibilità rispetto ai temi della sostenibilità ambientale è sicuramente un incentivo a realizzare progetti che vadano in questa direzione.
Questo intervento, in particolare, è un bell’esempio di economia circolare che coinvolge diverse realtà del territorio: dalle filiere della raccolta differenziata al trasporto pubblico e mette in risalto una nuova capacità di fare impresa, il cui comun denominatore è un’autentica transizione ecologica che parte dalle risorse dei territori.
Progetto di economia circolare e il ruolo di inewa
Si è trattato di un percorso graduale, partito dalla volontà di trovare nuove forme di utilizzo e sviluppo degli scarti biologici presenti sul territorio di Trento. Per farlo, le realtà coinvolte hanno unito le forze e realizzato un progetto virtuoso, che offrisse nuove opportunità di crescita e investimento al territorio, superando la dipendenza dalle fonti fossili e generando, allo stesso tempo, anche benefici sulla qualità dell’aria e per l’ambiente.
Oggi l’impianto lavora circa 60.000 tonnellate di rifiuti organici e di verde urbano provenienti da tutto il Trentino. Il materiale raccolto, dopo essere stato lavorato e depurato, viene avviato a digestione anaerobica: un processo che permette la produzione del biogas che successivamente viene immesso in un sistema di cogenerazione, deputato alla produzione combinata di energia elettrica e calore.
Dal 1° luglio 2021, dopo una prima fase di sperimentazione, parte del biogas prima utilizzato esclusivamente per la produzione di energia verrà convogliato all’interno di un impianto capace di estrarre il biometano, realizzato da inewa dopo un accurato studio di fattibilità da parte del suo team di ingegneri.
L’impianto produrrà circa 2.000.000 di Smc di biometano all’anno che, grazie al coinvolgimento tecnico del Gruppo Dolomiti Energia, verranno ceduti a Trentino Trasporti per alimentare i 67 autobus a metano che oggi circolano a Trento. Il biometano ottenuto dai rifiuti organici prodotti dai cittadini del capoluogo coprirà circa il 57% delle percorrenze, percentuale che si traduce in un risparmio di più di 3 milioni di kg di Co2 equivalente.