Guido Porro, Managing Director EUROMED e Amministratore Delegato di Dassault Systèmes Italia, riflette su come città e metropoli di tutto il mondo moderno stiano entrando in una nuova era segnata da cambiamenti senza precedenti, esigenze e necessità emergenti: città a zero emissioni di carbonio, cambiamenti demografici, polarizzazione del mercato del lavoro sono solo alcuni dei fattori che apriranno la strada a un nuovo modo di vivere le città.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, entro il 2050, circa due terzi della popolazione mondiale risiederà nei grandi centri urbani. Si tratta di un fenomeno già in atto nei paesi dell’Unione Europea che porta con sé una forte accelerata del tasso di urbanizzazione ed uno sviluppo fuori controllo, con sfide ambientali che stravolgeranno città, stati e interi territori, oltre all’intero assetto geo-politico, sollecitando i governi locali a identificare un nuovo equilibrio tra le priorità a breve termine e quelle a lungo termine.
Le sfide senza precedenti delle città
Tra le sfide più impellenti vi sono, innanzitutto, l’adozione di best practice condivise improntate sulla sostenibilità, la necessità di ridurre l’impronta di carbonio ed il consumo di risorse naturali, ma sono numerosi gli elementi da considerare in tal senso. Le condizioni climatiche sempre più estreme, con ondate di caldo improvvise, incendi, uragani e inondazioni. Le problematiche legate al mondo dei trasporti e della mobilità, come la riduzione del traffico urbano per generare un impatto positivo sulla qualità dell’aria e una gestione più efficiente degli spazi per permettere un coabitare sereno tra motorini, biciclette, veicoli elettrici e passaggi pedonali. I rischi per la salute e la sicurezza pubblica. L’efficientamento energetico degli edifici privati e di quelli pubblici. La necessità di garantire un adeguato approccio verso un’economia di tipo circolare. E la lista non finisce qui.
Così, se da un lato le città stanno facendo passi da gigante per definire e implementare politiche verso un futuro più sostenibile e digitale, dall’altro è necessario che si concentrino sull’inclusione e mettano al centro il cittadino e le sue esigenze, al fine da evitare l’acuirsi di disuguaglianze. Individuare soluzioni unilaterali in un’epoca caratterizzata da un numero così ingente di sfide come quelle appena descritte, tuttavia, non è semplice. Per muoversi in questa direzione è fondamentale promuovere una collaborazione interdisciplinare, intersettoriale e interregionale.
Come gestire le emergenze in uno scenario dominato da pandemia e disastri ambientali?
La pandemia da Covid-19 ha messo in luce il ruolo centrale che governi, stati, regioni e città giocano nel fronteggiare ogni tipologia di crisi, da quelle economiche e politiche sino a quelle sociali. Inoltre, ha evidenziato la necessità di intervenire con decisioni sempre più rapide e dirette, basate su una maggiore cooperazione tra governi nazionali e locali.
Oggigiorno, per esempio, disporre di un sistema sanitario efficiente e offrire cure adeguate alle persone sono due elementi cruciali, oltre che imprescindibili, per le città. La pandemia ha cambiato le carte in tavola in questo senso e ha fatto emergere la necessità di re-indirizzare la spesa pubblica. Quando si parla di decisioni, si parla anche di azioni, come nel caso dell’ospedale St. Francis, in Francia, che aveva l’esigenza di riconvertire un’area interna per accogliere pazienti affetti da COVID-19 e ridurre il rischio di propagazione del virus all’interno della struttura.
La progettazione
Iniziando con la realizzazione di un progetto sviluppato in 2D e passando successivamente alla modellazione in 3D, il St. Francis ha reso possibile configurare in modo rapido un gemello virtuale per comprendere come posizionare i muri separatori nell’area interessata. Il team di scienziati e analisti si è poi servito delle applicazioni di simulazione di Dassault Systèmes per simulare il flusso dell’aria all’interno dell’edificio, permettendo al personale ospedaliero di comprendere come anche i corridoi assumano il ruolo di vettori di propagazione dell’infezione, così da ottimizzare il layout interno e ridurre al minimo la diffusione del virus.
Il COVID-19, l’innalzamento delle temperature, le inondazioni e gli incendi sempre più frequenti sono solo alcuni dei fattori che stanno segnando gli ultimi anni e si fanno da propulsori di un nuovo modo di progettare e di concepire l’intera società. Da qui, nasce l’esigenza di dare vita a città più intelligenti e smart, che fanno della tecnologia un servizio più avanzato a disposizione del cittadino, nonché un elemento grazie al quale progettare un futuro più sostenibile e inclusivo, ma sono ancora molti i passi da compiere per aprire la strada a queste città di nuova generazione. Adattare le proprie politiche, disporre di strumenti adeguati e implementare i sistemi più efficienti saranno dei tasselli fondamentali per cavalcare questo trend.