La biomassa legnosa è una fonte di energia rinnovabile a tutti gli effetti: proviene, infatti, dall’utilizzo di legna vergine o da scarti dell’industria forestale e può essere utilizzata a pieno titolo per il riscaldamento della propria abitazione.
Cosa sono e come funzionano
La biomassa legnosa è una fonte di energia rinnovabile: proviene, infatti, dall’utilizzo di legna vergine o da scarti dell’industria forestale (cippato, trucioli, segatura non contaminata). Può essere utilizzata a pieno titolo per il riscaldamento della propria abitazione e porta con sé diversi vantaggi.
Perché è una fonte rinnovabile? Perché il suo utilizzo è ecologico e sostenibile: si tratta, infatti, di uno sfruttamento razionale dei boschi, salvaguardando alberi secolari, generi protetti, foreste storiche e, più in generale, l’ecosistema.
Frazione biodegradabile
Le biomasse si possono definire come la frazione biodegradabile dei prodotti, dei rifiuti e dei residui di origine biologica (vegetali e animali) proveniente dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie connesse; ma possiamo inserire tra le biomasse anche la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.
Si possono individuare 3 categorie in particolare: biomasse gassificate (biogas, syngas: sono ottenute a partire da biomasse solide con appositi processi); biomasse liquide (olii vegetali, bioetanolo, biodisel, biofules che derivano da processi di estrazione/raffinazione e sono trasformate in energia tramite tecnologie diffuse nel settore automobilistico/cogenerativo).
Esistono poi biomasse solide (legna in pezzi, cippato di legna, paglia, potature verdi: generalmente utilizzate come combustibile in impianti termici. Queste ultime, di cui fanno parte le biomasse legnose, possono essere utilizzate direttamente nello stato in cui si trovano o dopo un trattamento di riduzione delle dimensioni, compattamento a fini di handling e riduzione del contenuto d’acqua.
Vantaggi e svantaggi
A livello di emissioni di CO2, la biomassa legnosa è vantaggiosa: la sua combustione libera una certa dose di anidride carbonica, ma si tratta sostanzialmente di una razione idealmente “neutra”, in quanto fa parte di un ciclo di breve durata (anni/decenni), assorbita dalla crescita della vegetazione e di nuova biomassa. La lavorazione stessa del legname e la costruzione degli impianti producono una discreta quantità di emissioni, ma queste sono assolutamente inferiori rispetto alle fonti fossili, con un risparmio complessivo di CO2 che varia dall’89 al 94%. La Commissione Europea (nella Decisione 2007/589/EC) ha indicato, infatti, quella delle biomasse legnose come una combustione a “zero emissioni”.
La biomassa è affidabile anche dal punto di vista dell’approvvigionamento: è in grado di coprire la domanda “di punta” ed è programmabile e flessibile alle variazioni di potenza, anche repentine, in funzione della necessità della rete. E ancora, la biomassa legnosa è anche economicamente sostenibile, quindi accessibile a un ampio bacino di utenti.
La biomassa legnosa rappresenta un’ottima soluzione per riscaldare l’ambiente casalingo, ma non solo.
Riscaldamento efficiente
Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, “le biomasse legnose rappresentano attualmente la più importante fonte di energia rinnovabile nell’UE ed in Italia e rappresentano una risorsa oggi indispensabile per raggiungere gli obiettivi europei per “energia e cambiamento climatico” che prevedono di salire dal 18% attuale di energia proveniente da fonti rinnovabili al 32% nel 2030”.
L’Istituto segnala anche una corrente di opposizione a questa fonte energetica, anche rispetto all’inserimento di questa nella categoria delle fonti rinnovabili: “le maggiori obiezioni riguardano la contrarietà nei confronti del taglio del bosco per la produzione diretta di biomasse ed il peggioramento della qualità dell’aria in seguito alla combustione di biomasse legnose con particolare riferimento alla immissione di polveri sottili in atmosfera”.
Infine, bisogna tenere in considerazione i costi legati al trattamento cui devono essere sottoposte le biomasse prima dell’avvio alla combustione per ridurre l’umidità residua, le spese di trasporto e di raccolta delle risorse che non sono indifferenti.