La geotermia, come da derivazione etimologica (geo-terra, thermos-calore) è una delle fonti rinnovabili di cui disponiamo e che ha una lunga storia nella vita dell’uomo.
Utilizzata ancora marginalmente, poiché non in tutti i territori è possibile trovare nel sottosuolo una grande quantità di calore convogliata nella stessa area, la geotermia – secondo i dati del report IRENA 2019 – contribuisce alla capacità globale delle rinnovabili con 13 GW di energia verde.
Geotermia, cos’è
La geotermia sfrutta il calore del sottosuolo sotto forma di vapore ed è stata sfruttata in molte declinazioni: riscaldarsi, cucinare, alimentare complessi termali. Nell’Ottocento fu il via dei primi utilizzi industriali, mentre all’inizio del Novecento arrivò anche la possibilità di produrre energia elettrica.
Il primato di utilizzo dell’energia geotermica è del comune di Larderello (PI) almeno fino agli anni ‘80, quando la geotermia iniziò a essere utilizzata su larga scala a livello globale. Tanto che nell’ultimo decennio Stati Uniti e Islanda hanno ottimizzato l’utilizzo dei fluidi geotermici, presenti in abbondanza nei territori di riferimento, sfruttandoli per il riscaldamento domestico: il 95% delle case islandesi viene, infatti, riscaldato con questa fonte di energia.
Durante la COP21, in particolare, si era discusso proprio su questo tema: fu, infatti, lanciata l’iniziativa Global Geothermal Alliance volta a incentivare i Paesi del mondo con territorio geotermico a dare precedenza a questa risorsa rinnovabile per accelerare il processo di transizione energetica. Staremo a vedere se anche la nuova conferenza COP26 produrrà nuovi studi/iniziative in tal senso.
Come funziona una centrale geotermica
Il processo di trasformazione del vapore terrestre in calore, fonte di energia verde, è ben spiegato da Enel Green Power.
Una centrale geotermica convoglia il calore della terra per trasformarlo in energia elettrica. In zone particolarmente favorevoli del nostro pianeta, dove la crosta è più sottile e frastagliata, il “respiro” viene imbrigliato da un pozzo d’estrazione, profondo fino a 3.000 metri, che permette ai vapori naturali di risalire verso la superficie ed essere instradati alla turbina. La turbina trasforma l’energia cinetica del vapore ad alta pressione in un movimento meccanico, il quale – una volta trasferito a un alternatore – diventa elettricità.
La corrente viene quindi trasportata a un trasformatore, che ne innalza la tensione e la distribuisce sulla rete. Dopo esser stato utilizzato per attivare la turbina, il vapore viene incanalato verso un condensatore (o scambiatore di calore), il quale ne abbassa la temperatura e lo trasforma in acqua. Grazie a una torre di raffreddamento, la temperatura dell’acqua viene ulteriormente abbassata. A questo punto l’acqua fredda ha davanti a sé due strade: o viene utilizzata nel condensatore, dove contribuisce ad abbassare la temperatura del vapore, oppure viene reiniettata nel sottosuolo, dove si trasformerà di nuovo in vapore e darà nuova vita ad un altro ciclo di produzione per creare nuova energia verde.
I benefici della geotermia
Tra i vantaggi dello sfruttamento della geotermia consideriamo che:
- è sempre disponibile e del tutto indipendente dall’alternanza del giorno e della notte, e dalla situazione meteorologica del sito;
- le centrali geotermiche non sono dannose, sono considerate non inquinanti: è del tutto sostenibile in quanto, non essendoci alcuna combustione nel processo, essa non produce neppure CO2 o altre forme di polveri sottili;
- possibile riciclaggio degli scarti di produzione, che favoriscono il risparmio.
In breve, è possibile riscaldare ambienti in modo completamente sostenibile, in qualsiasi momento e senza emettere gas serra, ovviando ai costi dell’energia elettrica ormai sempre più alti da un lato e ‘facendo del bene’ al pianeta dall’altro.
Gli impieghi
Dice bene Enel Green Power: “la geotermia è un’energia rinnovabile dalle potenzialità riconosciute e consolidate. Viene impiegata anche nelle pompe di calore: dalla balneologia al riscaldamento di ambienti, alle serre, all’acquacoltura e altri impieghi industriali.”
Un esempio di impianto in fase di sviluppo, tutto italiano, è il sito di Val di Paglia (SI): la centrale geotermica produrrà energia elettrica rinnovabile e pulita, in grado di coprire il fabbisogno di oltre 32.000 famiglie, evitando le emissioni in atmosfera di 40.000 tonnellate annue di CO2.
La speranza è quella che sempre più territori trovino spazio e risorse per utilizzare il calore naturale della terra e inquinare sempre meno, diventando davvero un mondo green a zero emissioni, come auspicato nelle molte iniziative pubbliche e private degli ultimi anni.